Roma, il coniglio dal cilindro

Leggi il commento del direttore del Corriere dello Sport-Stadio
Ivan Zazzaroni
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Il coniglio si chiama Lorenzo detto Lollo, il cilindro è la capoccia di Claudio Ranieri - contiene esperienza, concretezza, intuizioni, umanità, semplicità, che è il valore più alto, e un filo di sana paraculaggine -. Dal voluminoso cilindro di Claudio è uscito a poche ore dal derby il coniglio Lollo che sembrava definitivamente perduto e addirittura destinato al mercato di gennaio, una sorta di fiera dell’est(emporaneità).  
 
Dopo appena dieci minuti Pellegrini s’è fatto il derby, aprendolo e mettendo la Lazio nella condizione peggiore, quella di dover trovare subito il pari esponendosi al contropiede. Contropiede che si è materializzato in meno di dieci minuti con la costruzione dal basso che preferisco: lancio lungo del portiere, correzione del centravanti per l’Elevato, appoggio sull’uomo libero, ingresso in area e gol, favorito da una respinta corta di Provedel: Saelemaekers l’autore, ovvero il migliore in campo nei primi 45. 
Nella ripresa Ranieri ha applicato la vecchia regola degli allenatori scafati, quelli che non vogliono dare un solo vantaggio agli avversari: non ha cercato il terzo centro, ma ha fatto il possibile per non prendere il primo. Difesa bassissima e rischio alto. 
La Lazio le ha tentate davvero tutte per recuperare il risultato, ma s’è scontrata con Svilar, una notevole attenzione difensiva che ha avuto le sue punte in Hummels, N’Dicka e Angeliño e tanta sfiga: ho trovato strepitoso Nuno Tavares, padrone della fascia, che soltanto negli ultimi dieci minuti ha esaurito le batterie.  
Ranieri ha vinto il quinto derby romano su cinque, è diventato un eroe della resistenza (penso al secondo tempo dell’Olimpico, più che alla sua longevità), ha aggiustato parzialmente la classifica e s’è guadagnato un murale con corona. 
PS. Uscendo dal campo tra gli applausi, Pellegrini ha indicato lo stemma della Roma per affermare la volontà di restare. Il derby come reset personale. Specifico che la definizione “coniglio” che gli ho attribuito non può essere considerata offensiva: è semplicemente associata al cilindro e alla magia di un istante. Lo chiarisco per evitare di ricevere due o tre pec dagli agenti di Lorenzo che hanno questa simpatica, deprecabile, insolita abitudine.  

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