Hermoso è già pronto, Hummels ancora no. Per la formula chimica H al quadrato, la Roma deve aspettare. Ma su Hermoso, che in spagnolo significa bellissimo, De Rossi può già contare. E medita di farlo debuttare a Genova dentro alla difesa a tre che ha ormai in testa da qualche settimana. Due settimane di allenamento a Trigoria possono bastare per l’esordio in Serie A, dopo un’estate di lavoro solitario ma efficace. Fisicamente e atleticamente Hermoso ha fornito risposte sorprendenti a tutti i test, anche se è arrivato a mercato chiuso da svincolato e quindi non ha potuto svolgere un canonico ritiro prestagionale. Gli manca solo la partita. Diversamente da Hummels che, pure per questioni anagrafiche, non è ancora al top. Lo ha detto lui stesso, con grande onestà: ha bisogno di «due o tre settimane» per tornare a un livello accettabile. A Marassi andrà in panchina, più che altro per prendere confidenza con i compagni e con lo staff tecnico.
Roma, Hermoso verso una maglia da titolare
Hermoso invece può giocare. Subito. Al centro del terzetto, con Mancini e N’Dicka in veste di scudieri, o magari a sinistra, sfruttando il piede forte come era solito fare all’Atletico Madrid. Nella seconda ipotesi, che per l’approccio al campionato italiano potrebbe agevolarlo, N’Dicka scalerebbe nel mezzo. In futuro si vedrà. Se la Roma passerà al 3-5-2 puro, quindi con tre difensori di ruolo e non con Angeliño a muoversi a seconda delle esigenze, sarà più semplice per Dybala trovare posto nella formazione titolare, dopo due esclusioni su tre. In vista del Genoa però c’è un problema non banale: Paulo, come Soulé e Paredes, tornerà dalla Colombia soltanto giovedì e quindi potrà allenarsi soltanto un paio di volte a Trigoria prima della partita. Questa incognita pesa sulla programmazione: soltanto dopo averli studiati da vicino De Rossi, ieri a Lissone per l’incontro con gli arbitri, potrà capire quanta autonomia abbiano gli argentini. Non è quindi sbagliato immaginare una staffetta tra i due fantasisti mancini, mentre Paredes andrà ancora in panchina.
Equilibri e attacco
La valutazione in realtà riguarda tutto il fronte offensivo: Dovbyk, come leggete anche nell’articolo qui sotto, ha riportato un infortunio muscolare e dovrà essere gestito per evitare ricadute. Ma anche l’ipotetica alternativa Shomurodov, che ha segnato l’unico gol della Roma nelle prime tre giornate, dovrà affrontare un lungo viaggio per tornare dal Kirghizistan, al confine con la Cina, dove giocherà oggi pomeriggio con l’Uzbekistan. Sono molte le incognite da svelare. Per esempio Pellegrini non sta bene e imporrà a De Rossi la scelta di un centrocampo inedito, con uno tra Le Fée e Baldanzi insieme a Cristante e Koné. In base alle caratteristiche del sostituto, per cercare la prima vittoria stagionale, la Roma dovrà trovare un assetto ambizioso ma stabile: Soulé esterno destro e Saelemaekers esterno sinistro potrebbero essere un azzardo. Sarebbe più facile vedere uno dei due a destra, con Angeliño a sinistra. Ma la partita è lunga. E le sostituzioni possono aumentare il peso offensivo in corso d’opera, se necessario. «A me piace sfruttare la qualità. Ma bisogna anche marcare gli avversari per vincere» ha spiegato De Rossi dopo lo 0-0 contro la Juventus. Non gli si può dare torto.