Si vogliono bene. Insieme nel 2012 hanno fatto un grande Europeo, che perdemmo in una finale disastrosa contro la Spagna anche perché uno dei due, Thiago Motta, entrò in campo dopo meno di un’ora al posto di Montolivo e si fece male subito. Già non stava bene, ma Prandelli non aveva altra possibilità. Era l’ultimo cambio e rimanemmo in 10. Finale a parte, De Rossi e Thiago, insieme a Pirlo, Marchisio e Montolivo, sotto la guida di Cesare avevano costruito un centrocampo straordinario. Erano tutti dotati di una testa pensante e ora che di quella di Pirlo hanno deciso di fare a meno alla Samp, e quelle di Montolivo e Marchisio vengono invece impiegate nelle televisioni, restano proprio loro due, Thiagone e Daniele, a proseguire in panchina una carriera iniziata sul campo, quella del centrocampista pensatore-allenatore. In campo non davano mai problemi, ma soluzioni.
Ribaltone Juve, Roma classica
La Juve sta volando, anche se la verifica andrà fatta il giorno in cui inizierà la nuova Champions League, quando per Motta comincerà un nuovo lavoro, non più allenatore e basta ma allenatore-gestore, il che cambia non di poco le prospettive di un tecnico che finora si è preoccupato di preparare solo una partita a settimana. La Roma invece stenta. Il mercato le ha rafforzate entrambe, la Juve non se ne parla proprio anche se l’ex allenatore del Bologna ha una passione sfrenata per le sorprese. Così alla prima ha fatto debuttare due ragazzini, Mbangula (gol e assist) e Savona che è entrato nel secondo tempo e la volta dopo, a Verona, da titolare ha pure segnato. Così questa sera non è escluso che tutti, o quasi tutti, i colpi di mercato, Douglas Luiz, Koopmeiners, Nico Gonzalez e Conceicao, seguano il loro nuovo allenatore in panchina. Poco meno di 200 milioni di euro a guardare, ma finché i risultati e il gioco sono questi impossibile discuterne. Idea che De Rossi non può permettersi, ha bisogno dei migliori anche se difficilmente potrà impiegare pure l’ultimo acquisto, il più prestigioso, quello di Koné.
Juve-Roma, prospettive differenti
Se i 23 punti che nel campionato scorso hanno separato l’Inter dalla Juventus sembrano oggi una distanza eccessiva, una distanza che la nuova Juventus può annullare o quanto meno ridurre, lo stesso non si può dire dei 7 punti che hanno diviso la Roma dalla Juve. Ecco, quelli risultano molto difficili da recuperare. Oggi la Juventus è una squadra consapevole, ha cambiato gioco, ha preso subito a segnare; la Roma ha barcollato a Cagliari ed è stata battuta in casa dall’Empoli, ha già cinque punti in meno dei bianconeri, ma in meno ha soprattutto la certezza di squadra.
Roma a caccia del ribaltone
Thiago potrà inserire i nuovi, giocatori di spessore internazionale, un po’ per volta, arricchendo sempre più la dimensione della Juventus. La partenza scintillante gli consente di muoversi con attenzione, di correggere serenamente i piccoli difetti emersi. DDR deve fare più in fretta, deve trovare subito un nuovo inizio, le prime due partite hanno lasciato molte scorie a Trigoria. Stasera però potrà ribaltare la scena perché il calcio, specialmente quello d’estate, regala sempre delle sorprese. Per la Roma finora sono state amare, ma potendo schierare Dybala o Soulé, o Dybala e Soulé alle spalle di un centravantone come Dovbyk le speranze di rilancio sono più che legittime.
Juve-Roma, il primo big match
Juventus-Roma alla terza giornata brucia un po’ le tappe della Serie A, ma del resto in questa stagione di SuperChampions, di SuperEuropa League e di SuperMondiale per club (un trofeo senza super è da dilettanti...) non c’è tempo da perdere. Quanto meno capiremo subito se la Juve è davvero quella che abbiamo visto finora (6 gol a 0 contro Como e Verona) e se invece la Roma finora ha scherzato. Siamo al 1° settembre ma servono già le risposte.