Roma, chi è Pisilli, il baby lanciato da Mourinho e oggi titolare contro la Juve

Il (quasi) ventenne giallorosso alla quarta presenza con la Roma: tutto su di lui, dal papà tennista a Mourinho e Dybala
Roma, chi è Pisilli, il baby lanciato da Mourinho e oggi titolare contro la Juve
dal nostro inviato Roberto Maida
5 min

TORINO - Mettetevi nei suoi panni: nasci romanista con il mito di Dybala, entri per la prima volta in una partita internazionale con la maglia della Roma, davanti a Dybala seduto in tribuna, e segni sotto alla Curva Sud. Nemmeno nella Leva Calcistica di De Gregori, peraltro tifoso romanista, la favola sembra così corposa e compiuta. Ma il Nino dei palazzi in costruzione e il Niccolò cresciuto nel benessere di Casal Palocco, il quartiere più battuto dai giocatori della Roma, hanno un elemento fondamentale che li accomuna: la passione per il gioco, che è anche la spontaneità dell’esultanza dopo il tiro vincente (e un po’ fortunato) sotto alla Curva Sud. Mani nei capelli, incredulità, corsa impazzita e confusa, gli abbracci, le lacrime. E quel buffetto del comandante, al fischio finale, che è quasi un’investitura da cavaliere di Mourinho. Questa, lo scorso dicembre, era la favola di Niccolò Pisilli, il baby lanciato dall'allenatore portoghese e oggi scelto da Daniele De Rossi come titolare in casa della Juventus. Tanta roba, per il quasi ventenne: festeggerà il 23 settembre ma il regalo è arrivato con tre settimane d'anticipo. Dopo le indiscrezioni della mattinata, intorno alle 19 la conferma: Pisilli gioca titolare, per la prima volta dall'inizio alla quarta presenza complessiva.

Università e calcio, la scelta di Pisilli

Niccolò Pisilli, ragazzo gentile che ha raggiunto la prima base della vita: diplomato, si è iscritto all’università di Scienze Motorie perché «non si sa mai cosa può succedere, per esempio a me piacerebbe fare il vostro lavoro: il giornalista». Forse, se non avesse firmato un contratto da professionista fino al 2026 poco prima di esordire in Serie A contro l’Inter, avrebbe scelto la facoltà di Scienze della Comunicazione. Ma quando gli hanno spiegato che aveva la stoffa, che poteva farcela, Niccolò ha accettato di concentrarsi (quasi) solo sul calcio. Lo dimostra l’estate incredibile che ha vissuto nel 2023: prima il Mondiale Under 20, dove è arrivato in finale, poi l’Europeo Under 19, vinto da protagonista con l’Italia di Alberto Bollini.

Pisilli sogna ora più spazio in campionato

Anche per questo ha dovuto pazientare prima di provare il nuovo debutto con la Roma. Nato nel 2004 come Pagano, Pisilli ha faticato a entrare in forma perché ha saltato le vacanze e si è allenato con Mourinho solo dal ritiro in Portogallo, per poi ondeggiare tra la Primavera e la prima squadra. Inoltre scalare le gerarchie non era facile perché oltre ai sei centrocampisti “grandi”, che avevano la precedenza, lo stesso Pagano si era dimostrato più pronto negli allenamenti. Ma la serata di Europa League ne ha modificato le prospettive: Pisilli è una mezzala che vede molto bene la porta avversaria, grazie alla capacità di inserirsi e all’abilità nella finalizzazione. De Rossi lo segue tanto in allenamento, gli dà consigli fuori dal campo, ha voluto tenerlo a dispetto di tutto e tutti e oggi lo manda in campo spedendo in panchina il campione del Mondo Leandro Paredes.

La famiglia Pisilli in festa

Tutto quello che verrà sarà comunque un buono-regalo, come gli agenti della Dream and Goal gli ricordano costantemente. Entrato alla Roma all’età di 9 anni, come documenta una foto di lui bambino con la fascia di capitano, Pisilli viene da una famiglia abituata allo sport: suo padre Francesco, tifoso juventino, gli ha trasmesso la passione per il tennis, avendo giocato a buoni livelli. Oggi è dirigente di banca. La madre invece si chiama Valentina e fa la psicologa. Niccolò ha anche un fratello maggiore, Mattia. I

 Pisilli pensano e sperano che sia solo l’inizio: Niccolò, rispetto al Nino di De Gregori, tirerebbe anche i calci di rigore.


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