Addio Dybala, il piano è chiaro: una Roma più giovane

Con le operazioni di mercato, l’età media è calata molto. Abbattere i salari e al tempo stesso   ricreare  patrimonio attraverso  i calciatori, l'obiettivo del club
Roberto Maida

Può piacere o meno ma è una strategia precisa. A distanza di qualche settimana, sembra assumere un significato simbolico anche l’acquisto di Matias Soulé che per caratteristiche ricorda proprio l’amico e connazionale Dybala. Noi ci domandavamo come De Rossi li avrebbe fatti coesistere in campo, in realtà a Trigoria contemplavano già l’ipotesi che il problema fosse ininfluente. Nello scambio virtuale tra argentini la Roma risparmia una decina di milioni lordi all’anno di stipendio e rinfresca di 10 anni precisi il ruolo. E’ un rischio, sicuramente, perché nel breve termine Soulé non potrà essere decisivo quanto Dybala. Ma è anche un’idea che guarda al futuro: a 21 anni Dybala giocava ancora nel Palermo. Tutto era stato spiegato da De Rossi dopo la seconda amichevole dell’estate, a Trigoria contro il Tolosa: «È in atto un processo di cambiamento, di ringiovanimento». Non erano parole vuote. I fatti dicono che ciascun acquisto effettuato dalla Roma in estate abbia abbassato l’età media (e il monte ingaggi) della squadra.

Roma, tutto su carta

Come vedete nella tabella, con le cinque “sostituzioni” già ufficializzate il lifting della Roma si può quantificare in 30 anni: Dovbyk al posto di Lukaku (nato nel 1997 il primo, nel 1993 il secondo), Le Fée erede di Aouar (2000-1998), Dahl dopo Spinazzola (2003-1993), Ryan invece di Rui Patricio (1992-1988) e il baby Sangaré come sostituto di Kristensen (2007-1997). Non è una pianificazione che garantisce il successo - non per forza i vecchi sono bolliti, non per forza i giovani rinforzano le squadre in prospettiva - ma è un programma coerente che studia percorsi alternativi: nemmeno con Lukaku, Dybala, Matic, Wijnaldum, Renato Sanches, protagonisti o comparse delle ultime stagioni con il nome e il passato roboante, i Friedkin sono riusciti a soddisfare la loro esigenza di assistere a una partita di Champions League giocata dalla Roma. I presidenti hanno visto due finali europee e vinto un trofeo, la Conference, ma non hanno mai avuto accesso al club più esclusivo, che oltre a garantire gloria alleggerisce i conti.


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Avanti, verso il ringiovanimento

Se ogni affare chiuso dal nuovo direttore sportivo Ghisolfi è stato orientato verso il ringiovanimento, è immaginabile che lo stesso accadrà negli ultimi giorni di agosto: detto di Soulé che prenderà in campo il posto di Dybala (-10), anche i prossimi innesti serviranno ad abbassare l’età media del gruppo. 

Il monte ingaggi

È difficile invece quantificare il risparmio sul monte salari, che tiene conto degli ammortamenti. Inoltre alcuni calciatori dell’organico, tipo Svilar, presto rinnoveranno il contratto e si troveranno a guadagnare di più. Ma si può considerare che Spinazzola - costo a bilancio 11,8 milioni nell’ultimo anno - abbia guadagnato almeno 6 volte in più rispetto al giovane svedese Dahl, che Dovbyk percepirà meno della metà dello stipendio di Lukaku e Soulé addirittura un quarto della cifra che avrebbe incassato Dybala. Questo non significa che la Roma alla fine del mercato si potrà sentire più forte rispetto al primo settembre del 2023. Anzi è lecito dubitare di questo, dal punto di vista di un tifoso. Ma il processo di ristrutturazione finanziaria ordinato dalla proprietà ha prodotto dei risultati molto visibili attraverso un’inversione di tendenza: negli ultimi due anni la Roma aveva investito più sui contratti che sui cartellini, ora prova a lanciarsi sul binario parallelo e contrario.


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Può piacere o meno ma è una strategia precisa. A distanza di qualche settimana, sembra assumere un significato simbolico anche l’acquisto di Matias Soulé che per caratteristiche ricorda proprio l’amico e connazionale Dybala. Noi ci domandavamo come De Rossi li avrebbe fatti coesistere in campo, in realtà a Trigoria contemplavano già l’ipotesi che il problema fosse ininfluente. Nello scambio virtuale tra argentini la Roma risparmia una decina di milioni lordi all’anno di stipendio e rinfresca di 10 anni precisi il ruolo. E’ un rischio, sicuramente, perché nel breve termine Soulé non potrà essere decisivo quanto Dybala. Ma è anche un’idea che guarda al futuro: a 21 anni Dybala giocava ancora nel Palermo. Tutto era stato spiegato da De Rossi dopo la seconda amichevole dell’estate, a Trigoria contro il Tolosa: «È in atto un processo di cambiamento, di ringiovanimento». Non erano parole vuote. I fatti dicono che ciascun acquisto effettuato dalla Roma in estate abbia abbassato l’età media (e il monte ingaggi) della squadra.

Roma, tutto su carta

Come vedete nella tabella, con le cinque “sostituzioni” già ufficializzate il lifting della Roma si può quantificare in 30 anni: Dovbyk al posto di Lukaku (nato nel 1997 il primo, nel 1993 il secondo), Le Fée erede di Aouar (2000-1998), Dahl dopo Spinazzola (2003-1993), Ryan invece di Rui Patricio (1992-1988) e il baby Sangaré come sostituto di Kristensen (2007-1997). Non è una pianificazione che garantisce il successo - non per forza i vecchi sono bolliti, non per forza i giovani rinforzano le squadre in prospettiva - ma è un programma coerente che studia percorsi alternativi: nemmeno con Lukaku, Dybala, Matic, Wijnaldum, Renato Sanches, protagonisti o comparse delle ultime stagioni con il nome e il passato roboante, i Friedkin sono riusciti a soddisfare la loro esigenza di assistere a una partita di Champions League giocata dalla Roma. I presidenti hanno visto due finali europee e vinto un trofeo, la Conference, ma non hanno mai avuto accesso al club più esclusivo, che oltre a garantire gloria alleggerisce i conti.


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