Giochi di suola, strappi, cross. E poi quei tiri un po’ strani che non ti aspetti, tipo quel sinistro di controbalzo e in controtempo che stava per sorprendere Scuffet a Cagliari. Musica, maestro. Matias Soulé non è Dybala ma studia per diventarne il logico erede. Su di lui ha scommesso fortissimo la Roma, stanziando 26 milioni più i bonus, ritenendo che in prospettiva l’argentino giovane possa eguagliare e magari superare l’argentino più anziano. Quando ci domandavamo, ormai un mese fa, come potessero convivere i due funamboli mancini dentro alla stessa zolla di campo, la risposta è arrivata dal mercato: non succederà.
Roma, l'investitura di Soulè
Era un avvicendamento studiato? Sono impazziti tutti a Trigoria? Se è così, condividono la follia con il ct della nazionale campione di tutto: Lionel Scaloni, dopo aver lasciato a casa Dybala per la Coppa America, ha perseverato nell’esclusione di Paulo e ha invece convocato Soulé (e Paredes) per le qualificazioni mondiali in programma a settembre. Non ha bocciato Dybala, ha promosso Mati. Non gli è sfuggito il gol pazzesco che aveva segnato a marzo in Messico con la selezione argentina Under 23. Tra qualche settimana magari Soulé potrà debuttare con i grandi nelle partite contro Cile e Colombia.