Un po' Totti, un po' De Rossi: Della Rocca sogna Perth

Anche il classe 2006, capitano dell’Under 18, si trova in Australia: De Rossi l'ha convocato per farlo crescere
Un po' Totti, un po' De Rossi: Della Rocca sogna Perth
Jacopo Aliprandi
4 min

Fascia al braccio, ecco il biondo di Ostia con la numero 10 della Roma. Tempo al tempo per gli accostamenti tecnici, perché c’è ancora tanta strada da fare, ma i presupposti indicano un futuro roseo. Anzi, giallorosso. Mattia Della Rocca, il ragazzo di Ostia come De Rossi, la numero 10 come Totti e la fascia al braccio come i due capitani. Un sogno per il giovane trequartista della Roma Under 18, come quello che sta vivendo in questi giorni a Perth insieme alla bandiera che da tifoso chiamava Danielino o Capitan Futuro, e che adesso vede solo come mister. Il diciottenne è stato uno dei fortunati a essere convocato per la mini tournée in Australia. E la fortuna, si sa, aiuta gli audaci. Ma soprattutto chi sta dimostrando di avere qualità per cui vale la pena investire già adesso per proiettarsi nel futuro. E Mattia di talento ne ha tanto. Basti pensare che è stato uno dei primi classe 2006 del settore giovanile giallorosso ad aver firmato il contratto da professionista, lo scorso gennaio, per i prossimi tre anni: una dimostrazione di stima e fiducia nei confronti di un ragazzo con la testa sulla spalle e che in questi anni ha dimostrato di essere uno dei migliori prospetti su cui puntare. Sempre in doppia cifra tra gol e assist, compresa questa stagione nella quale l’Under ha raggiunto (e deve ancora giocare) la semifinale scudetto, poi due titoli nazionali tra l’Under 16 e la 17 e la soddisfazione di una fascia che in questa stagione si sta dividendo con l’altro Mattia, Almaviva, partito con lui per l’Australia.

Della Rocca, nel segno di Totti e De Rossi   

Certo, per un romanista come lui avere la numero dieci sulle spalle non può che essere un orgoglio, un vanto, ma anche una responsabilità. Lui, cresciuto con il mito di Totti (a cui chiedeva una foto ogni volta che da bambino riusciva a incontrarlo) e quello di De Rossi, altra leggenda con cui condivide Ostia, il mare, i tramonti, quelle strade in cui è cresciuto nel nome di un numero 16 che ha scritto la storia della Roma. E con cui condivide anche il ruolo, seppur da adattato. Perché il trequartista esterno ricopre anche la posizione di mediano fisico, ruvido, dinamico, intelligente. Doti che lo hanno reso un ottimo punto di riferimento davanti alla difesa e primo referente dell’allenatore in campo.  

Il futuro del talento della Roma 

Poi i gol, che certo non fanno mai male. In doppia cifra anche in questa stagione grazie alle sue capacità di affondare sulla fascia e poi inserirsi in area. Ma anche su punizione il ragazzo se la cava bene, così come nelle rovesciate. Ne ha segnate due spettacolari, una annullata per un presunto fuorigioco, una convalidata la giornata successiva. Insomma, lo premia anche la tenacia. Ed è ciò che piace al tecnico Tanrivermis, ed è ciò che intriga anche De Rossi che in Australia lo studia e lo prova. E chissà che la prossima stagione non possa chiamarlo ad allenarsi un po’ con i grandi. Adesso Mattia pensa solo a godersi l’amichevole col Milan, poi a vincere lo scudetto di categoria e a vivere tra qualche mese la sua prima stagione con la Primavera. Ma il futuro arriva in un battito di ciglia, e allora sognarlo con la maglia della Roma e con De Rossi allenatore non può che aiutarlo ad affrontare i prossimi anni nel migliore dei modi. 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA