Roma, Lukaku e il discorso a De Rossi e ai compagni: cosa ha detto

Niente scuse, ma il belga vuole uscire dalla crisi del gol come ha già fatto in passato, dando una spallata alle voci: tutti i dettagli
Jacopo Aliprandi
5 min

Romelu Lukaku è il primo a non essere contento dei pochi gol segnati in questo ultimo periodo, ma è anche sicuro di poterne uscire come ha già fatto in passato, dando una spallata alle voci, ai malumori esterni e ai giudizi troppo affrettati sul suo presente e il suo futuro. Una cosa è certa, non si può certo raccontare della solitudine o l’inquetudine del centravanti, perché nella sua astinenza da reti non c’è niente di tutto ciò. Anzi, è il contrario. Perché a Trigoria negli ultimi giorni (e non solo) tutta la Roma, dallo staff ai giocatori, lo sta supportando come sempre, convinti che Romelu stia facendo il possibile per dare una sterzata al suo rendimento. Riferito come gol, non come atteggiamento in campo che è stato sempre importante nel sostegno alla squadra e lodato anche a più riprese da De Rossi. Quanto al suo umore, Big Rom non si è lasciato sopraffare dalle negatività del periodo ma al Fulvio Bernardini è sempre il solito: professionale, tranquillo e disponibile.  

Roma, le parole di Lukaku 

Chiaro, i soli due gol messi a segno nelle ultime otto partite non possono farlo felice, così come i problemi a rendersi protagonista nei big match (ha segnato solo con la Fiorentina e il Napoli, ma a tempo praticamente scaduto), ed è per questo che Romelu ha parlato ai suoi compagni del suo periodo no, per cercare di lavorare insieme sui movimenti e su come può essere più incisivo nelle prossime partite, a partire già da quella di domani contro il Feyenoord quando servirà il miglior Lukaku per indirizzare al meglio la doppia sfida di Europa League. «Posso dare di più», ha detto alla squadra, così come a De Rossi che non ha alcun dubbio sul belga e, anzi, conta su di lui al 100% per far bene in questi suoi mesi in giallorosso e meritarsi la conferma. Attenzione, nei discorsi tra Romelu e il gruppo o il tecnico non ci sono state delle scuse, perché non servivano. Lukaku non ha peccato nell’atteggiamento o nella condotta, è soltanto in un periodo poco positivo - come accade nel corso di una stagione - e il suo lavoro in allenamento è impeccabile. Così come il suo stile di vita nella Capitale: esce di rado, e se lo fa è per una cena nel quartiere in cui vive o una passeggiata in centro. Magari con qualche amico che lo viene a trovare in Italia, ma soprattutto con i figli e la madre che vivono con lui a Casal Palocco. Big Rom ha messo la Roma al centro del suo mondo perché a 30 anni, quasi 31, sa che questo è il momento chiave per l’ultimo contratto importante della carriera. E non può permettersi distrazioni. Anche se sembra che, come a Milano, Londra e Bruxelles, voglia fare un investimento immobiliare anche a Roma: potrebbe comprare casa a breve.   

Lukaku decisivo in Europa League 

Ma la testa è sul campo e lui è concentrato solo su quello. Romelu in Europa è un matador, per questo De Rossi conta su di lui. Nella fase a gironi dell’attuale Europa League ha segnato cinque gol in sei partite: una rete in ogni gara giocata fatta eccezione nella sfida di ritorno contro lo Slavia Praga. È stato importante per Mourinho anche nei momenti più complicati, lo è stato per De Rossi nella sfida contro il Verona (il suo unico gol sotto la nuova gestione) e spera che lo possa essere in questo doppio incrocio olandese. Per questo è probabile che con il rientro di Azmoun DDR possa anche cominciare un po’ a gestirlo: Lukaku ha giocato tutte le partite stagionali (eccetto contro il Bologna per squalifica) da titolare, tranne la prima contro il Milan essendo arrivato a Roma appena due giorni prima. Un lavoro no stop (al quale va aggiunto anche quello in Nazionale) che certo non lo ha aiutato a mantenere alto il suo rendimento. «Ne usciamo tutti insieme», la risposta della squadra a Big Rom. Tutti sono con lui, Romelu adesso vuole cambire marcia. 


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