La strategia di De Rossi
E’ evidente tuttavia che, con il mercato aperto e un calendario abbordabile, la Roma come società si sia adeguata al cambiamento tecnico. Così si spiega il nuovo piano di rafforzamento concordato da De Rossi con Tiago Pinto, arrivato all’ultima partita da general manager della Roma. Se Mourinho chiedeva un difensore centrale in più, oltre al giovane Huijsen che pure ha dimostrato di essere maturo in caso di necessità, De Rossi ha bisogno di alternative sugli esterni: uno in basso a sinistra, per alternarsi con Spinazzola adesso infortunato, uno in alto a destra dove Dybala, che viene utilizzato da numero 7 soltanto in teoria visto che ha libertà di svariare in base all’ispirazione, non ha un vice a parte il baby emergente Joao Costa. A sinistra le due ali dovrebbero essere El Shaarawy e Zalewski, i centravanti oggi in rosa sono addirittura quattro compreso il lungodegente Abraham, a destra invece non ci sono opzioni in panchina. E attenzione: questo non significa che De Rossi non valuti altri moduli dal 4-3-3. Anzi, la sua idea è adattarsi ai giocatori disponibili di volta in volta: in futuro potrebbe anche giocare con due punte centrali, per esempio. Con Azmoun o Abraham. Ma l’assenza di opzioni sulle fasce è un limite che la Roma ritiene di dover compensare: la squadra era stata pensata per un 3-5-2 e non è pronta, così com’è, ad affrontare il frettoloso programma di aggiustamento.