Roma, Mourinho senza difensori
Mercoledì sera Mou è diventato il primo difensivista d’Europa senza difensori. Non è una battuta, è la verità che da mesi si consegna a un allenatore innamorato della Roma. Ce ne sono di tecnici più bravi di lui, o quanto meno del suo stesso lignaggio. Guardiola, Klopp, Ancelotti, con uno di questi tre la Roma avrebbe in panchina un’altra vera garanzia. Ma provate a chiedere a Guardiola, Klopp e Ancelotti se accetterebbero, oggi che allenano Haaland, Salah e Bellingham, una squadra come la Roma di questi anni. Il mistero è un altro. Mourinho ha detto che resta volentieri nella capitale, ma tutte le volte che gli chiedono di mercato risponde alla stessa maniera, allargando le braccia: la situazione è questa. José ha un ego super, può darsi che consideri il suo lavoro così perfetto da risolvere da solo le mancanze del club sul mercato, fino a un certo punto però. Lo vede pure lui che l’organico non è dello stesso livello dell’Inter (figuriamoci), del Napoli (ri-figuriamoci), della Juventus, del Milan. Per tenere accesa la squadra deve continuamente stressarla lavorando sugli elettroshock come è successo contro la Cremonese, ribaltone nell’intervallo, cambio di sistema, dentro attaccanti e alla fine partita e qualificazione riprese. Tutto questo è sufficiente per restare in corsa, non per salire di livello, non per competere con le migliori.