Roma, a tifare per Dybala e Lukaku ci sono le mamme Alicia e Adolphine

Ecco la storia di due legami speciali per Paulo e Romelu: dall’Argentina al Belgio, tra difficoltà e rivincite
Roma, a tifare per Dybala e Lukaku ci sono le mamme Alicia e Adolphine
Chiara Zucchelli
4 min

Una è a Roma già da un anno e abita poco distante dal figlio. L’altra sta facendo avanti e indietro con il Belgio e l’Inghilterra perché l’obiettivo è lo stesso dell’altra mamma: stare vicino all’erede campione. Sono molto simili le storie di Alicia Dybala e Adolphine Lukaku, le donne più importanti nelle vite di Paulo e Romelu. Non la prendano male le fidanzate di ieri e di oggi (Oriana è quella dell’argentino, il belga non ha una compagna ufficiale), ma sono queste due donne apparentemente così diverse le colonne portanti nella vita dei figli. Tifose, senza dubbio, ma anche forti nell’essere lucide quando serve e quando la carriera dei ragazzi conosce momenti complicati. D’altronde, per entrambe, i problemi di oggi - un gol in meno, un infortunio, un trasferimento - non hanno nulla a che fare rispetto a quello che hanno passato nella vita. Perché se c’è una cosa che, davvero, accomuna Alicia e Adolphine, è stata la capacità di crescere i figli (i campioni, ma anche gli altri) tra mille difficoltà, economiche ed emotive. Oggi sono entrambe impegnate nel sociale per restituire un po’ di quella fortuna che hanno avuto grazie al talento immacolato dei figli, ma quel talento è potuto esplodere grazie alla loro caparbietà.  

Dybala e Lukaku: destini incrociati a Roma  

Trent’anni fa nascevano Romelu e Paulo: il primo a maggio, il secondo a novembre. La situazione non era semplice: Lukaku cresce alla periferia di Anversa, vuole fare il calciatore come il papà ma i soldi sono pochi. La famiglia fatica ad arrivare a fine mese e quando a Adolphine viene diagnosticato il diabete la crisi aumenta perché l’insulina costa. Big Rom racconta che la mamma non gli ha mai fatto mancare nulla, che allungava il latte con l’acqua per farlo durare di più e che quando i soldi per il pane proprio non c’erano un forno della zona lo faceva arrivare a lui e a suo fratello Jordan. Adolphine ha sempre sostenuto il figlio nei suoi trasferimenti in giro per l’Europa, gli ha consigliato quali numeri scegliere e quando il patron dell’Everton ha parlato dei riti voodoo (poi ricordati da Ibra) secondo i quali Big Rom sarebbe dovuto andare al Chelsea ha sorriso. Il figlio ci è rimasto male perché per lui la mamma è intoccabile. E lo ricorda appena può anche perché è lei che si occupa dell’educazione dei nipotini. 

Dybala e Lukaku, mamme speciali 

Non è ancora nonna, almeno da parte di Paulo, la signora Alicia. Anche lei ha dovuto combattere per i figli, soprattutto quando è rimasta vedova. La famiglia Dybala non era ricca e accompagnare Paulo ad allenarsi non era facile, soprattutto perché dopo la scomparsa del papà il figlio non era più così sicuro di voler continuare con il calcio. «Non se ne parla, tu vai avanti», gli disse risoluta Alicia. E iniziò a portarlo di persona al campo per essere sicura che non mollasse. La storia gli ha dato ragione. Oggi Alicia abita vicino al figlio, ama i cani come lui e gli prepara il mate. Si fa vedere spesso all’Olimpico (contro il Milan c’era anche Adolphine) ed è appassionata di calcio anche se, quando Paulo era piccolo, avrebbe voluto iscriverlo a minibasket. Ma il marito non era d’accordo e scelse il calcio. A conti fatti non ha avuto tutti i torti. 


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