Il paradosso ci sta tutto. La Roma salvata dal suo centravanti. Quello di scorta, però, e non il titolare che Mourinho attende da due mesi e mezzo. Ma la doppietta di Belotti non basta. Non è sufficiente per il successo e ancora di più a coprire il ritardo con cui la società giallorossa ha provato a completare la rosa. La superficialità e la lentezza nel prendere di petto alcuni problemi urgenti è stata pagata alla prima partita: la Roma ha subito mostrato i suoi limiti e i suoi difetti già al via del nuovo campionato. Nessuno ha pensato a perfezionarla in tempo per il debutto e soprattutto l’ha presentata non ancora pronta. Chiaramente impreparata. Non c’è dunque da stupirsi per la falsa partenza con il pari interno contro la Salernitana. Risultato prevedibile, nonostante la formazione di Sousa sia arrivata all’Olimpico con qualche assenza e comunque da integrare con altri acquisti. Eppure a Trigoria conoscevano bene gli interventi da fare in estate: il 4 giugno si è infortunato Abraham, il centravanti titolare, e Josè sta ancora aspettando il suo sostituto. E’ vero che il Gallo si è riacceso in serie A dopo 1551 minuti di digiuno e 34 partite (3 con il Torino), ma quelle due reti non possono giustificare l’indecisione e l’improvvisazione che hanno accompagnato il gm Pinto durante questa sessione del mercato. Solo Kristensen e Aouar sono stati schierati titolari tra i nuovi acquisti e chissà se partiranno dall’inizio - soprattutto il terzino - anche in futuro. Il risultato contro la Salernitana ha confermato che non si può cominciare la stagione in uno stato di precarietà più che mai evidente. Perché se a segnare è il centravanti, cioè l’interprete del ruolo che più hai cercato sul mercato senza ancora averlo portato a Trigoria, e non vinci la partita, vuol dire che c’è altro - e tanto - da migliorare nel gruppo attuale. In questo senso i due principali rinforzi, Paredes e Sanches, sono sbarcati solo al fotofinish, pur sapendo che per il primo match del torneo sarebbero stati assenti Pellegrini e Dybala, quindi il capitano e il miglior giocatore della rosa. I due nuovi, solo per provare a ribaltare il punteggio, hanno giocato meno di mezz’ora. È insomma la vecchia Roma. La nuova - con Belotti in più - ancora non si è vista. Di vero all’Olimpico c’è, oltre al risultato (e all’ennesimo sold out), la doppietta del Gallo. Il resto è ancora da scoprire. Di sicuro non potrà essere peggiore. Solo una vittoria nelle ultime nove gare di campionato - cinque pareggi e tre sconfitte - e stesso risultato contro la Salernitana, sempre con pari in rimonta e nel finale. Non da big come già è certificato dalla classifica. Di oggi e di ieri.