ROMA - Dybala indirizza la partita e lascia il campo. E anche il testimone. Perché al posto di Paolino, si sistema Pellegrini. Trequartista alle spalle di Abraham e Belotti. Spetta a lui dare un senso alla formula scelta da Mourinho per far crollare definitivamente il muro del Lecce nella ripresa. Gli attaccanti non si sbloccano, ma il capitano fa quello che gli viene chiesto. Anzi, di più. Perché non è la notte della tecnica. Conta la sostanza. Lorenzo, dunque, è chiamato a riaccendere la Roma dopo il ko contro il Betis Siviglia. Titolare anche se non sta bene, recuperato in extremis da Mou. Che lo ha voluto accanto a Cristante per ritrovare la qualità che ai giallorossi è mancata, ammissione in pubblico proprio di José, nella sfida di Europa League. Individualmente, niente da dire. La mossa, analizzando la sua performance fino all’intervallo, è sembrata giusta. Dinamismo e tecnica al servizio della squadra che, però, ha dato l’impressione di essere spesso frenetica. E che si è accesa a intermittenza, senza approfittare della superiorità numerica dal minuto 23.
Pellegrini, insomma, non si è potuto permettere di perdere la seconda gara di fila. Non dimentichiamoci quanto detto da Mourinho l’anno scorso. Chiarì che ne farebbe giocare tre come lui, magari averceli. Dentro, quindi, nonostante non sia al top. Il flessore sinistro lo infastidisce dal 18 settembre. Si è fermato durante la partita contro l’Atalanta. Ha dovuto rinunciare alla Nazionale, tornando subito da Coverciano a Trigoria. E’ rientrato in tempo per regalare lo smash vincente a Smalling contro l’Inter, arcobaleno su punizione per Chris, proprio come contro il Lecce. Stavolta non su palla inattiva, ma in movimento. Prima di riprendersi il posto in campionato, è stato costretto a saltare la partita di coppa da dentro o fuori, giovedì sera contro il Betis Siviglia (unico forfait stagionale). Ci ha provato fino all’ultimo per esserci. Non ce l’ha fatta. Sa che José e la Roma hanno bisogno della sua presenza. Per il palleggio e, perché no?, per la finalizzazione. Il periodo è delicato per i giallorossi. Un po’ come lo è stato l’inizio di questa stagione per Lorenzo che va in altalena. A digiuno in campionato, l’unico gol in Europa League. Il meglio, e non è una novità, quando va a ricamare per i compagni. Già 6 gli assist, 2 in Europa League e 4 in serie A.
Mourinho: "Alla Roma manca sempre qualcuno ogni partita"
Gli mancano le reti per sentirsi quello della stagione scorsa: ha contato fino a 14, record personale, con 5 in Conference League e 9 in campionato. Non cerca alibi il capitano, ci mancherebbe. E’ chiaro che però la nuova posizione possa incidere sul suo rendimento in fase offensiva. Lì davanti si sente più a suo agio. Ma con l’arrivo di Dybala, Pellegrini sa che quando serve si deve abbassare in mediana, come è successo, almeno fino all’uscita dal campo di Paolino, pure contro il Lecce. Quindi si deve allontanare dalla porta avversaria, dedicandosi più alla costruzione. Per la verità, i match saltati da Zaniolo e quello perso da Dybala, gli hanno garantito il posto da trequartista in 8 delle 11 partite in cui è stato presente. Sarà così anche a Siviglia, giovedì prossimo. Mancheranno contemporaneamente Nicolò (squalificato) e Paolino (infortunato). E’ già accaduto per quasi tutta la ripresa contro il Lecce.