ROMA - Toh, c’è un nuovo insostituibile. Curiosamente è anche l’unico calciatore che la Roma abbia acquistato nell’ultimo mercato, nel senso che ha dovuto pagare il cartellino per convincere un’altra squadra a venderlo. Quando Mourinho parla di una società che "ha investito solo 7 milioni per costruire la rosa" si riferisce ai soldi spesi per lui: Zeki Celik, terzino destro della nazionale turca, che fi no a un paio di settimane fa a Trigoria veniva considerato come una riserva qualsiasi. Adesso, a causa dell’infortunio al menisco di Karsdorp, Celik diventa importante come Smalling o Zaniolo. Perché non ha alternative di ruolo che possano sostituirlo, a meno di non spostare sulla sua fascia Zalewski o Spinazzola.
Fiducia di Mourinho
Il calcio a volte regala occasioni improvvise, che poi diventano snodi casuali da ricordare come punti di svolta. Ne ha preso coscienza proprio Zalewski, che non avrebbe mai ottenuto visibilità se Spinazzola non si fosse rotto il tendine d’Achille e se Viña si fosse dimostrato più adatto alla Roma. Ora tocca a Celik, che comunque non è esattamente un pivello: Tiago Pinto lo ha pagato 7 milioni solo perché il contratto con il Lilla era arrivato a un anno dalla scadenza. L’anno prima, quando pure la Roma lo aveva cercato, il prezzo era più che doppio. Inoltre, Celik, a 25 anni, è accompagnato da credenziali già rispettabili: ha vinto un campionato francese, con supercoppa nazionale annessa, e ha raccolto 34 presenze e 2 gol con la Turchia, con il prestigio di un Europeo giocato da titolare. Anche nelle due partite di settembre, in verità non molto gratificanti, il ct Kuntz lo ha utilizzato dall’inizio alla fine, per 180 minuti: i turchi hanno pareggiato 3-3 in casa contro il Lussemburgo e poi sono stati battuti 2-1 dalle Far Oer, ma non risultano imputazioni particolari per Celik.
Continuità
Vale lo stesso per quanto abbiamo visto finora con la Roma. Sulla coscienza Celik ha in parte il gol di Bandinelli a Empoli, in definitiva ininfluente, ma per il resto non ha combinato disastri. E anzi con il passare delle settimane ha acquisito intraprendenza: nella sfortunata partita contro l’Atalanta una sua progressione con cross perfetto avrebbe fruttato il pareggio, se Shomurodov non avesse sbagliato il colpo di testa in beata solitudine davanti a Sportiello.
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I miglioramenti di Celik
Nelle prossime partite, a cominciare dalla sfida a tutto gas con Dimarco e Gosens a San Siro, potrà testare i suoi progressi. Rispetto a un altro turco che ha frequentato Trigoria, il compagno di nazionale Cengiz Ünder, è avvantaggiato nella socialità perché parla francese: capisce e riesce a farsi capire, sia da Mourinho che dagli altri giocatori. In più sta studiando l’italiano per integrarsi meglio con la squadra. Il resto dipenderà da ciò che accade in campo. Dopo la partita contro l’Inter, la Roma affronterà il Betis all’Olimpico: fin qui Mourinho lo ha utilizzato per 414 minuti, schierandolo titolare nelle ultime due partite di campionato. La missione di Celik è permettere a Karsdorp di guarire con tutta calma: lo scorso anno, con Reynolds e Maitland-Niles come piani B, non sarebbe stato proprio possibile.
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