ROMA - Sarà la stessa Roma? E’ probabile. José Mourinho ha applaudito la squadra che ha vinto a Salerno, l’ha elogiata pubblicamente e privatamente, e per il momento non pensa di toccarla. Contro la Cremonese quindi dovrebbe riproporre la formazione del debutto stagionale, con i Quattro Meravigliosi insieme e Pellegrini nel mezzo ad affiancare Cristante, l’autore del gol decisivo all’Arechi. La valutazione dipende dalle condizioni ancora imperfette di Wijnaldum, il grande rinforzo del centrocampo, ma non solo: Mourinho è molto attento alle dinamiche gestionali ed è contento di dare fiducia al gruppo di Tirana, con il surplus di Dybala che già da un mese è entrato in squadra fornendo garanzie atletiche sufficienti per giocare una partita di campionato.
Mourinho e il precedente
Anche lo scorso anno, il suo primo alla Roma, Mourinhò cominciò con una formazione e la utilizzò per le prime tre giornate, a parte Zaniolo che saltò una partita per squalifica. I risultati gli diedero ragione, con il filotto di 9 punti che fece sognare i tifosi, anche se al terzo atto contro il Sassuolo fu El Shaarawy, entrando dalla panchina, a segnare la rete della vittoria a tempo scaduto, alimentando l’entusiasmo dell’allenatore che quella notte celebrava la millesima panchina da professionista. Problemi di stanchezza non ce ne sono: tra l’esordio di Salerno e la partita di domani saranno trascorsi 9 giorni, non esiste la necessità di ruotare gli uomini per far riposare qualcuno, se non si presenteranno infortuni dell’ultim’ora.
Cambi con la Juve
Qualche cambio è atteso invece sabato prossimo a Torino, nella sfida al passato di Dybala. Contro la Juventus, anche per una logica di equilibri tattici, uno dei quattro giocatori offensivi potrebbe partire in panchina. E non è detto che sia Zaniolo, del quale Mourinho ha apprezzato l’atteggiamento e il rendimento in questa estate densa di indiscrezioni sul futuro. Non dimenticando che già tre giorni dopo, il 30 agosto, la Roma affronterà il Monza all’Olimpico: non mancheranno insomma occasioni per sfruttare le seconde linee.
Le alternative a disposizione di Mourinho
Sempre che si possa parlare di riserve, quando a restare fuori sono campioni come Matic o Wijnaldum, oppure giocatori che hanno tutti i requisiti per essere titolari come Celik, Zalewski, Kumbulla, El Shaarawy. Mourinho chiedeva una rosa competitiva e, quando arriveranno anche Belotti e il quinto difensore centrale, potrà dirsi davvero soddisfatto del mercato. La possibilità di massimizzare l’apporto delle cinque sostituzioni, di cui l’allenatore ha spesso parlato in passato quando rimarcava il gap rispetto alle grandi della Serie A, è la grande risorsa che può consentire alla Roma il salto di qualità verso la zona Champions.
I tifosi e Wijnaldum
Quanto ai tifosi, che tra Cremonese e Monza affolleranno l’Olimpico fino all’ultimo sedile disponibile, non avranno problemi a pazientare prima di conoscere in profondità il nuovo idolo, Gini Wijnaldum. Lo staff della Roma lo sta preparando per portarlo il più velocemente possibile al livello dei compagni: atleticamente, come si è visto anche a Salerno, Wijnaldum non è ancora al cento per cento. Potrebbe giocare un’ora a discreti livelli, non di più. Per questo, dentro a una squadra che sta funzionando, Mourinho sta pensando di inserirlo per gradi. Lo ha voluto fortemente, lo considera fondamentale per la crescita del gruppo, ma non ha fretta di imporlo. E’ lo stesso principio che ha applicato per Dybala, il suo «Paolino», che domani spera di festeggiare il primo gol con la Roma. A quattro giorni dal gran premio Juventus, sarebbe un ottimo giro di ricognizione: per giunta davanti a tutta la famiglia, che sarà in tribuna all’Olimpico per condividere l’abbraccio virtuale dei romanisti.