Smalling, il muro che protegge la Roma

Protagonista in coppa grazie a una prova di aggressività e dominio sulle palle alte: il centrale difensivo ha annullato Zapata, Immobile e Osimhen in campionato e Vardy in Conference League
Smalling, il muro che protegge la Roma© AS Roma via Getty Images
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Il Vallo di Chris. Come il Vallo di Adriano, che nell'antichità determinava il confine dell'Impero romano separando in due parti l'isola della Gran Bretagna. In Inghilterra da ieri non si parla che della prestazione di Smalling contro il Leicester. Anche qui, con l'opinione pubblica spaccata a metà tra chi rimpiange il suo addio alla Premier League e chi ritiene assolutamente formativa - anche in ottica Nazionale, che non lo convoca da giugno 2017 - la formazione in un campionato ultra-tattico come la Serie A. I sudditi di Sua Maestà, comunque, sono tutti d'accordo nel definirlo «the wall», il muro. Un soprannome che ai romani ricorda Walter Samuel, colonna dell'ultimo scudetto.

La Roma e il miglior Smalling

La Roma si gode il miglior Smalling, protagonista di una partita all'insegna del tempismo, dell'aggressività e del dominio sulle palle alte. Una gara impreziosita dal salvataggio su Lookman, nel primo tempo, che ha evitato un gol. Chris ha rischiato persino di rompersi il naso dopo uno scontro di gioco con Iheanacho: ha perso sangue, si è fatto curare a bordo campo e non ha pensato nemmeno per un secondo all'ipotesi della sostituzione, concludendo la partita e respingendo gli assalti finali della formazione di Rodgers. Il centrale nato a Londra ha annullato il pericolo pubblico numero uno del Leicester, come ha evidenziato Mourinho a fine partita: «Chris ha fatto una partita straordinaria, non ha concesso mai la profondità a Vardy». 

Bomber limitati

Vardy come Zapata, Immobile e Osimhen. Quattro grandi centravanti che il 32enne ha marcato con maestria e intelligenza tattica, limitandone il potenziale e superandoli in diversi aspetti nell'arco dei 90 minuti: la velocità in campo aperto, i contrasti e la fisicità. Dopo il derby vinto 3-0, sui social è diventato virale il fotomontaggio di Smalling che tiene in braccio un bambino con la faccia di Immobile, il capocannoniere della Serie A. Così come ieri è tornato di moda il santino di "San Smalling", accompagnato dalla frase "Ovunque proteggici". I tifosi lo adorano. 

La salute di Smalling

L'inglese ha messo da parte i problemi fisici che anche in questa stagione l'hanno tormentato (11 stop in due anni e mezzo nella Capitale), con l'ultimo contrattempo avuto a metà gennaio per questioni legate all'emergenza sanitaria. Adesso il classe '89 si trova in una condizione fisica notevole e le 17 presenze consecutive tra campionato e coppa vanno messe agli atti come un record in grado di riportarlo con la mente ai bei tempi di Manchester, dove tra l'altro vinse l'Europa League insieme a Mourinho e a Mkhitaryan. Fu l'ultimo trofeo che i tre hanno alzato al cielo. Ed è per questo motivo che la Conference League per loro assume un significato straordinariamente importante. I numeri di Smalling, tra l'altro, sono quelli di un difensore inedito: il numero 6 della Roma ha fatto appena 8 falli in tutto il campionato e il primo gli è stato fischiato contro alla 18ª giornata, per un intervento proprio nei confronti di Zapata. Nella classifica dei calciatori più sanzionati, si trova alla posizione numero 351. Senza nemmeno un cartellino giallo sul groppone.


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