Il Man United stasera, la rimonta impossibile, il divorzio consensuale da Fonseca, allenatore-signore, in panchina per dovere e per contratto. Tutto chiaro, scontato, definitivo. Due miracoli nel giro di 24 ore non sono ipotizzabili: il “Mouragano” azzera però gli effetti dell’uscita dall’Europa aprendo a un futuro gialloroseo. Che scatterà lunedì 24 maggio 2021, data d’inizio, il vero inizio, dell’era Friedkin. In un’insolita atmosfera da fiaba. Gli àuguri osserveranno il volo degli uccelli, gli aruspici esamineranno le interiora degli animali, gli storici ricorderanno che José è arrivato il 5 maggio facendo rinascere Napoleone e che il 24 gli stranieri, lontani dal Piave, passarono il Tevere accolti a braccia aperte.
Quella che sta per concludersi altro non è che l’appendice della disgraziata (in particolare le ultime due stagioni) gestione Pallotta. Subentrati al Bostoniano lo scorso agosto, Dan e Ryan non ebbero nemmeno il tempo di respirare il calcio italiano. In seguito si sono dovuti rapportare con una Roma troppo lontana da se stessa, dalla sua storia, dalla sua natura: il covid ha imposto il distanziamento dalla tifoseria, svuotato l’Olimpico, annacquato le emozioni - anche quelle negative - lasciando alla città il corpo, ma togliendole l’anima.
Dopo l’uscita di Petrachi - è cosa nota - della campagna acquisti (contati) e dismissioni (a iosa) si dovette occupare l’ad Fienga che fece un lavoro eccellente liberandosi di contratti pesanti e riducendo sensibilmente i costi di gestione senza peraltro deprimere la parte tecnica. I Friedkin, forse disorientati pur se fisicamente sempre presenti, intervennero tagliando qualche ramo secco e assumendo il giovane Tiago Pinto, giunto dal Benfica, Scalera e Lombardo, uomini-struttura.
Non sono mancati gli errori, alcuni gravi, commessi per inesperienza, conoscenze limitate e alterigia texana; errori che hanno compromesso il rapporto tra la squadra e Fonseca creando non poca confusione all’interno della società. Ma proprio quando lo scetticismo, i primi timori e le critiche - rimpianti mai - stavano per avere il sopravvento sulla fiducia nel nuovo corso, Dan e Ryan hanno piazzato lo strepitoso colpo Mourinho cancellando in un attimo equivoci e omissioni e restituendo credibilità al progetto.
Non hanno fatto casting, audizioni, provini, mi dicono che Dan avesse in testa da tempo Mourinho e se l’è conquistato senza il parere di nessuno. Ecco perché anche i più scaltri “mercatisti” l’hanno saputo a cose fatte. Nessuno può prevedere quale sarà l’impatto di Mourinho sul prossimo campionato: è certo però che il suo ritorno rende tutto nuovo e sorprendente, alza notevolmente il livello delle aspettative della Roma: dicesi di attese ottimistiche, un passo avanti alle promesse, alle speranze, alle illusioni di sempre.
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