ROMA - La Roma che verrà ruota attorno al futuro di Edin Dzeko. Attaccante formidabile, geniale, affidabile, ma anche parecchio costoso per le casse del club martoriate da una gestione funambolica e poi svuotate dal dilagare del Covid. Il divorzio, è bene precisarlo, resta complicato, perché Fonseca stravede per Dzeko e perché Dzeko, accettando il ricchissimo rinnovo nello scorso mese di agosto, ha deciso di legarsi alla Roma fino al 2022, nei fatti e non solo nell’inchiostro. Ma è storia delle ultime ore un nuovo sondaggio di Petrachi per Dries Mertens, svincolato dal Napoli, altro attaccante assai gradito a Fonseca. Per lui, che ha 33 anni contro i 34 di Dzeko, sarebbe pronto un contratto triennale da 3,5 milioni più i bonus, al quale peraltro Mertens ha risposto con un sorriso sardonico sapendo di avere altre offerte, non solo da De Laurentiis che prima del blocco mondiale lo aveva quasi convinto a firmare (4,5 netti per due anni più 2,5 alla firma).
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Dzeko out e Mertens in è un altro incastro complicato, che però testimonia la necessità della Roma di ripensarsi sul piano finanziario: nel cambio virtuale di centravanti Pallotta risparmierebbe circa 6 milioni lordi a stagione, ai quali aggiungere l’indennizzo derivante dall’eventuale cessione di Dzeko che si può stimare intorno ai 10 milioni, quasi tutti di plusvalenza. A oggi sembra un mercato da e-sports - da qui la smentita della Roma di due giorni fa - ma tra un paio di mesi ogni ipotesi finirà sul tavolo. Al momento Dzeko non ha ricevuto segnali di emergenza dalla società. Anzi, nel recente dialogo sui tagli degli stipendi il suo comportamento da capitano è stato molto apprezzato. E la sua rinuncia da circa 700.000 euro, unita alle tante iniziative di beneficenza di cui Dzeko è stato protagonista, è stato un gesto concreto di attaccamento alla società. Ma quando si tratterà di discutere la spalmatura delle mensilità di aprile, maggio e giugno, che ogni giocatore tratterà individualmente, Fienga chiederà a Dzeko un ulteriore sacrificio. Al quale il giocatore potrebbe anche rispondere con un rifiuto e quindi con la condivisione di un progetto di separazione consensuale. Anche a 34 anni, le opzioni non mancano: Inter e Real Madrid su tutte. [...]
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