ROMA - Ristrutturazione emergenziale. Arrivano soldi per la Roma: da Pallotta, prima di tutto. Aspettando l’evoluzione della trattativa con Friedkin, il presidente e la sua cordata stanno per versare altri 10 milioni come rata dell’aumento di capitale da perfezionare entro il 31 dicembre. E’ denaro fresco che servirà a pagare gli stipendi del mese di febbraio: il bonifico partirà dall’amministrazione dell’Eur entro qualche giorno, come prevede la prassi all’interno del club (saldo entro 45 giorni).
Roma, negoziazione sui salari
E a proposito di salari. Come ha chiarito ieri Fonseca, c’è ampia disponibilità da parte dell’allenatore e dei giocatori ad aiutare la Roma con una decurtazione. Il Ceo della società, Guido Fienga, ha proposto di seguire il modello-Juventus che prevede la rinuncia volontaria alla mensilità di marzo e il congelamento degli stipendi dei successivi tre mesi, che poi verrebbero spalmati sui contratti del prossimo anno. Naturalmente anche coloro che non saranno alla Roma nella prossima stagione verrebbero pagati. Dallo spogliatoio invece filtra la volontà di tagliare “solo” il 60 per cento di marzo, con l’ok alla sospensione dei pagamenti per i mesi successivi, fino alla scadenza del bilancio. La sensazione è che alla fine l’accordo si troverà più o meno a metà strada (80%), con un risparmio che la Roma stima in circa 12 milioni lordi, ai quali aggiungere i circa 45 che verrebbero aggregati all’esercizio finanziario 2021/22.
Non sarà abbastanza per sistemare i conti, in forte perdita, ma almeno è un sostegno per ripartire. Teoricamente, la Roma potrebbe anche decidere di mandare tutti i dipendenti in cassa integrazione, come previsto dal decreto del 17 marzo, ma la squadra potrebbe farsi carico degli stipendi del personale non sportivo per evitare di ricorrere agli ammortizzatori sociali. Anche questo elemento verrà discusso nell’ambito della trattativa sindacale tra dirigenti e tesserati.
Roma, situazione stadio: Vitek, Parnasi e Friedkin
Intanto, Friedkin e Pallotta si sono dati appuntamento alla fine dell’emergenza sanitaria. A quel punto, riprenderà la trattativa economica tra compratore e venditore che in linea di principio non hanno cambiato idea. Ma servirà uno sforzo da tutt’e due le parti per non far saltare l’affare. Chiusura sullo stadio: secondo quanto filtra da ambienti bancari, il miliardario Vitek potrebbe uscire di scena senza rilevare i terreni di Parnasi. Non c’entra con il passaggio di proprietà della Roma ma con il futuro della Roma. Per mandare avanti il progetto ci vorrà una nuova immissione di capitali.