Terence Hill: 80 anni con la Roma nel cuore

Il Don più famoso d'Italia festaggia oggi il suo ottantesimo compleanno. Non ha mai nascosto il suo grande amore per i colori giallorossi
Terence Hill: 80 anni con la Roma nel cuore© ANSA
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ROMA - Ieri per i romanisti è stata una data da ricordare. Il 28 marzo 1993, infatti, Francesco Totti esordiva in Serie A in un Brescia-Roma terminato 2-0 in favore dei giallorossi, allora allenati da Vujadin Boskov. Ma la festa in casa Roma continua anche oggi, giorno dell’ottantesimo compleanno di un tifoso doc, Mario Girotti, meglio noto con lo pseudonimo di Terence Hill. L’attore veneto è diventato famoso grazie ai film con un’altra leggenda della televisione e del nuoto Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, prima di diventare il Don (Matteo) più conosciuto d’Italia: non ha mai nascosto la sua passione per la Roma, ma lo ha dichiarato apertamente nel programma di Aldo Biscardi il “Processo del Lunedì”.

L'ANEDDOTO CON PRUZZO - Terence Hill, come si diceva poc'anzi, è un grandissimo tifoso della Roma, cosa nota e mai celata. In pochi conoscono però un curioso aneddoto che coinvolge non soltanto l'ottantenne più giovanile d'Italia, ma anche un grandissimo della storia giallorossa: Roberto Pruzzo. I due si incontrarono sul set di "Don Camillo", film del 1984, diretto ed interpretato dallo stesso Girotti, ispirato al celebre personaggio nato dalla penna di Giovannino Guareschi e remake dell'immortale ed omonima pellicola con Fernandel e Gino Cervi (nei panni di Peppone) protagonisti. La scena cult è il derby tra Angeli e Diavoli, con don Camillo al timone dei primi ed il sindaco suo antagonista coinvolto in una combine (mazzetta all'arbitro), decisiva per il successo ospite (3-2). Tra le fila degli Angeli, appunto, c'è "un certo" Roberto Pruzzo, alacremente allenato nelle rovesciate dal mister in abito talare. Caso vuole che, nello stesso anno, il bomber genovese segnò uno dei gol più belli tra i 106 realizzati in Serie A con la maglia della Roma, proprio in acrobazia, e contro la rivale storica: la Juventus. Non bastò, tuttavia, ai capitolini per mettere le mani sullo Scudetto, che volò invece nel capoluogo piemontese.


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