C'è un ragazzino che è un fenomeno...© LAPRESSE

C'è un ragazzino che è un fenomeno...

Ivan Zazzaroni
3 min

Arrivai al Corriere - la prima volta - nell’aprile del ’91, poco più che trentenne. Il primo articolo finì in prima pagina in una domenica piena di sole, molto romana; ricordo l’emozione che provai vedendo la mia firma, così come non ho mai dimenticato la luce di quella giornata e l’edicola dalle parti di Monte Mario. Robert Prosinecki era passato dalla Stella Rossa al Real Madrid e grazie a una dritta di Nello Governato ero venuto a sapere che all’acquisto aveva partecipato attivamente, ovvero tirando fuori un bel po’ di soldi, il supertifoso madridista Julio Iglesias, quello di sono un poeta non sono un signore o qualcosa del genere pensami tanto tanto intensamente.
Qualche settimana dopo, in redazione, quattordici ore al giorno dalle dieci a mezzanotte con la consapevolezza di investire su me stesso, fui fermato da un impiegato appassionatissimo di calcio e particolarmente informato sulle attività giovanili del Lazio che cominciò a tessere le lodi di un ragazzino della Lodigiani, “un fenomeno, credimi”, disse. “Ha colpi incredibili, è nato per il calcio, lo vado a vedere tutte le settimane, l’ha già preso la Roma”.
Quel fenomeno oggi compie 42 anni. La sua carriera, la naturalezza e la bellezza delle sue giocate le ho vissute a distanza, ma con un’attenzione particolare, la stessa che ho riservato a Baggio e Mancini, probabilmente il fuoriclasse più simile a Francesco per qualità tecniche e fisiche e capacità di ricoprire più ruoli.
Francesco è e sarà sempre la Roma e Roma, la città-casa dove ha trovato un’irrinunciabile protezione, dove il suo calcio arrivava più naturale. In questo speciale trovate gli interventi di giornalisti e tifosi che Francesco l’hanno respirato molto più da vicino e per oltre vent’anni. Sono dieci firme, inevitabilmente, dieci storie in parte personali lunghe 84 righe, il doppio di 42, uno straordinario reticolo di affetti ora soffocati ora esplosivi; dieci punti di vista che vi invito a leggere e in alcuni casi rileggere.
Auguri, capitano, da parte del Corriere dello Sport che era presente al tuo battesimo calcistico, il 28 marzo del ‘93, dei tuoi tanti amici, la tua gente e dei tuoi avversari. Perché nemici non ne hai avuti: chi può odiare una bandiera?


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