ROMA - Non era un problema di sistema di gioco. Che si parli di 4-3-3 o di 4-2- 3-1, ammesso che le differenze siano così sostanziose, Radja Nainggolan continua a giocare al di sotto delle sue (enormi) possibilità. E la Roma soffre in termini di dinamismo e intensità, oltre che in zona-gol.
DANNO - Condizionato da un problema muscolare che si porta dietro da novembre - ricordate il derby giocato pochi giorni dopo aver lasciato il ritiro della nazionale belga - Nainggolan sta facendo una fatica incredibile a tornare in forma. Rispetto allo scorso anno i numeri lo bocciano in maniera sonora, specialmente in area di rigore: Nainggolan ha segnato 2 gol contro i 7 che aveva incasellato con Spalletti. E alla ventiseiesima giornata, cioè la prossima, nel 2017 visse la sua serata sublime con la doppietta a San Siro contro l’Inter.
COINCIDENZA - Stavolta la ventiseiesima è contro l’altra milanese e magari è di buon auspicio. Perché sempre nella scorsa stagione fu lui a decidere la sfida contro il Milan all’Olimpico, in capo a un match equilibrato nel quale la giocata del singolo fece la differenza. Domani, dopo la deludente esibizione di Kharkiv in cui è stato addirittura sostituito per una scelta tecnico-tattica, gli si presenta l’occasione giusta per un immediato rilancio.
SPOSTAMENTO - Non è bastato il cambio di sistema di gioco, che l’ha avvicinato alla porta avversaria come in passato, a renderlo più pericoloso. Anzi, si può tranquillamente osservare che la sua pericolosità offensiva è rimasta invariata.
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