ROMA – I migliori e i “peggiori” della Roma dopo il poker di Europa League rifilato al Villarreal. Dzeko è implacabile, Nainggolan è una diga.
DZEKO 9 - Oh, oh, oh. E' una sentenza ripetuta tre volte. Lui ne aveva parlato durante la rifinitura a Spalletti: un'occasione, una soltanto, può essere decisiva. Ne sfrutta tre, tutte nel secondo tempo, per festeggiare sotto il settore dei duemila romanisti i gol numero 26, 27 e 28 in stagione: a quota 8 è salito pure in testa alla classifica marcatori dell'Europa League.
EMERSON 8 - Allora è davvero Candela. Ruba un pallone da pirata scaltro, si accentra e con il piede sbagliato (il destro) azzecca il gol che può definitivamente cambiargli la vita. Non aveva mai segnato in territorio europeo ma anche prima del colpo vincente stava mettendo pressione e angoscia al Villarreal con le sue percussioni laterali. Sul finire del primo tempo crea persino le basi della doppietta ma con il piede giusto (il sinistro) è meno efficace.
ALISSON 7 - Promosso a pieni voti, non solo per la parata più difficile sul colpo di testa di Gaspar ma anche per l'attenzione e la sicurezza dimostrata sui tiri apparentemente comodi.
EL SHAARAWY 6,5 - La carta a sorpresa di Spalletti conferma la sua redditività quando viene utilizzata dal primo minuto. Il suo primo tempo allenta la resistenza spagnola. Dopo l'intervallo cala fino alla sostituzione.
SALAH 6,5 - Entra giusto in tempo per la confezione dell'ormai consueto assist per Dzeko. Manca nel finale il 5-0.
BRUNO PERES 6 - Tatticamente disciplinato, in entrambe le fasi, ma poco preciso nei momenti cruciali: è un limite ormai acclarato su cui insistere per i miglioramenti. Ed è sciocca l'ammonizione che si va a prendere sul 4-0.
BRUNO PERES 6 - Tatticamente disciplinato, in entrambe le fasi, ma poco preciso nei momenti cruciali: è un limite ormai acclarato su cui insistere per i miglioramenti. Ed è sciocca l'ammonizione che si va a prendere sul 4-0.