ROMA - E' fatta, stavolta: Szczesny è della Roma, almeno per un altro anno. L'accordo definitivo con l'Arsenal è stato formalizzato in mattinata a Milano, con tanto di firme: in questo caso nel contratto oltre al prestito è stato inserito un diritto di riscatto a 16 milioni. Il prestito, tecnicamente, è per 10 mesi. Quindi entrerà in vigore dal primo agosto. Per chiudere la trattativa però la Roma ha dovuto accollarsi per intero l'ingaggio del portiere polacco, pagando dieci dodicesimi dei tre milioni dovuti, e corrispondere all'Arsenal una cifra (bassa) per pagare il leasing annuale.
DUALISMO - Sul dualismo tra i portieri ieri Spalletti si è espresso così: «E' un vantaggio avere nello stesso ruolo due giocatori forti, di grande livello, perché posso tirare la monetina ogni volta senza mai sbagliare la scelta... Se i due protagonisti interpretano la cosa in modo giusto, non ci saranno problemi. Anzi, i problemi saranno degli avversari».
MISTER X. Sabatini ha sistemato così i portieri - a proposito: ieri De Sanctis è finito in ospedale per un problema al costato al debutto in Champions con il Monaco - ma deve ancora consegnare un difensore al suo allenatore. Sono state accan tonate le opzioni Zabaleta e Nacho, restano in corsa il belga Vermaelen e altri due nomi che la Roma sta tenendo segreti, in attesa di sferrare l'affondo decisivo. Il profilo ideale è un clone di Rüdiger, cioè un centrale destro che possa giocare sia al centro che sull'esterno. Ma non è un requisito determinante (vedi Vermaelen). Se arriverà un centrale puro, la Roma prenderà due giocatori invece di uno cercando una sistemazione all'altro terzino della rosa, Torosidis. L'uomo preferito di Sabatini per la fascia, non è un mistero, è il torinista Bruno Peres.
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