ROMA - Se a un tifoso romanista chiedessero di salvare due giocatori dai mali di stagione, la risposta sarebbe automatica: non toccateci Dzeko e Pjanic, i due bosniaci, quelli che avevano steso la Juventus. Ecco, Dzeko per fortuna sta bene: ieri anzi si è scoperto che in due partite di campionato ha offerto 12 sponde ai compagni, meglio di tutti gli altri. Scoppia di salute, come mostrano i due gol in Nazionale. Pjanic invece no. Si è infortunato domenica sera all’interno di una partita quasi inutile, in uno stadio semivuoto: perché la Bosnia è lontana dall’Europeo e perché in ogni caso non sarebbe stato complicato per i confratelli battere Andorra (è finita 3-0, non c’è stata corsa). Il problema è al polpaccio destro e non alla caviglia come trapelato in un primo momento. Pjanic ha sentito “pizzicare” il muscolo e ha chiesto immediatamente il cambio. Era il minuto 44 del primo tempo. Pessimo segno, con l’intervallo alle porte: se il ct Badzarevic non ha aspettato la pausa, significa che non c’erano margini per recuperarlo.
LA VISITA - La Roma si augura che si sia fermato in tempo, prima di squarciare le fibre. Ma ieri, quando il giocatore è rientrato a Trigoria, la percezione era negativa. Pjanic sentiva ancora dolore, anche se camminava senza stampelle. Oggi verrà sottoposto agli esami strumentali. Dopo una prima visita, lo staff medico teme la lesione muscolare.
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