Meret da sogno: dopo il rigore parato arriva il rinnovo con il Napoli

Il portiere si è reso protagonista al Maradona blindando la vittoria sul Milan: un modo perfetto per festeggiare il prolungamento di contratto
Fabio Tarantino

Forse è stata la sliding door della partita, l’istante decisivo in cui la vittoria è sembrata più vicina. Perché quando Gimenez ha calciato il rigore, al novantesimo mancavano ancora venti minuti e il Milan era in crescita. Ecco perché il guizzo di Alex Meret è una sorta di terzo gol invisibile, salva il Napoli e mette al riparo il risultato da spiacevoli sorprese. C’è anche la sua firma nel trionfo del Maradona. Spettatore mai sollecitato fino al 69’, si iscrive alla partita nel modo più enfatico possibile: al primo riflesso utile frena l’ambizione del centravanti e blinda il doppio vantaggio.  

Meret specialista dei rigori

«Studio i rigoristi prima di ogni partita», dirà alla fine. All’ombra di ogni rigore parato, 7 da quando è a Napoli, c’è una preparazione approfondita, una cura dei dettagli che poi le partite svelano. Meret, due interventi vincenti in questo campionato come Turati e De Gea, dagli undici metri è un muro, incute timore per come rimpicciolisce la porta: su quattro stagionali, solo Bonny del Parma è riuscito a spiazzarlo. Prima di Gimenez era stato fermato Thauvin dell’Udinese mentre Calhanoglu dell’Inter si era arreso al palo su un angolo comunque indovinato. Meglio di lui solo Milinkovic-Savic del Torino: su cinque, quattro parati.  


© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Napoli

Meret, numeri incredibili sui calci di rigore

La sua è una specialità che nasce da lontano, a farne le spese per la prima volta in Serie A è stato un compagno di oggi. L’11 marzo 2018, Sassuolo-Spal, Babacar fredda Meret dal dischetto ma pochi minuti dopo riecco un altro rigore. Stavolta si presenta Politano che calcia alla destra del giovanissimo portiere, che in tuffo neutralizza: è il primo degli 8 rigori parati in Serie A su 24, 9 su 34 compreso quello a Giroud in Champions (su 4 totali; 3 quelli subiti in Europa League e in Serie B). Gli altri ipnotizzati in A sono stati Lapadula, Kolarov, Colombo, Pessina, Soulé e quest’anno, come detto, Thauvin e Gimenez. Per la cronaca, nel 2020 neutralizzò anche Dybala nella serie dei rigori della finale di Coppa Italia conquistata dal Napoli contro la Juve. Essere un para-rigori è una dote innata e non è comune a molti. Serve studio, disciplina ma anche talento, istinto, freddezza. Per Meret è una specialità della casa, una delle tante. Anche quest’anno, come nella stagione dello scudetto, è stato spesso decisivo con autentici capolavori.  

Napoli-Meret, arriva il rinnovo

Ora il rinnovo, per cui l’accordo è praticamente definito: si attende solo la firma e l’annuncio ufficiale. L’intesa è stata ormai raggiunta. Meret, in scadenza a giugno, prolungherà per altre due stagioni, fino al 2027. Biennale secco, oppure con opzione. Dettagli di un affare in via di definizione, nero su bianco, rispettando la volontà del giocatore di continuare il suo percorso e del club di non perderlo. Meret, al Napoli dal 2018, ha raccolto 205 presenze in azzurro e si appresta a diventare sempre di più leader e veterano del gruppo. Col vanto del para-rigori, etichetta fastidiosa solo per chi se lo ritrova di fronte. 


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Forse è stata la sliding door della partita, l’istante decisivo in cui la vittoria è sembrata più vicina. Perché quando Gimenez ha calciato il rigore, al novantesimo mancavano ancora venti minuti e il Milan era in crescita. Ecco perché il guizzo di Alex Meret è una sorta di terzo gol invisibile, salva il Napoli e mette al riparo il risultato da spiacevoli sorprese. C’è anche la sua firma nel trionfo del Maradona. Spettatore mai sollecitato fino al 69’, si iscrive alla partita nel modo più enfatico possibile: al primo riflesso utile frena l’ambizione del centravanti e blinda il doppio vantaggio.  

Meret specialista dei rigori

«Studio i rigoristi prima di ogni partita», dirà alla fine. All’ombra di ogni rigore parato, 7 da quando è a Napoli, c’è una preparazione approfondita, una cura dei dettagli che poi le partite svelano. Meret, due interventi vincenti in questo campionato come Turati e De Gea, dagli undici metri è un muro, incute timore per come rimpicciolisce la porta: su quattro stagionali, solo Bonny del Parma è riuscito a spiazzarlo. Prima di Gimenez era stato fermato Thauvin dell’Udinese mentre Calhanoglu dell’Inter si era arreso al palo su un angolo comunque indovinato. Meglio di lui solo Milinkovic-Savic del Torino: su cinque, quattro parati.  


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