Cinquecento punti in Serie A non li fai per caso. Nemmeno 41 in 18 partite. Devi avere una marcia in più, una soluzione sempre pronta, un jolly da pescare dal mazzo. Antonio Conte è un fuoriclasse della panchina perché spesso ha l’intuizione giusta, indovina la mossa vincente, sceglie la carta perfetta. Stavolta ha pescato un Jack, gli è bastato per vincere la terza partita consecutiva e chiudere il 2024 in testa alla classifica. La firma di Raspadori sul pomeriggio di festa al Maradona era probabilmente la meno attesa, il destino sembrava portarlo ormai lontano da Napoli. Ma a volte gli scenari possono cambiare per caso, soprattutto se hai un allenatore visionario che ti sta disegnando addosso un nuovo ruolo. Conte lo vede interno di centrocampo, lo chiama in causa per aggiungere qualità quando c’è da forzare le partite. Finora lo ha utilizzato con il contagocce, ma ha promesso che da qui in avanti gli darà più spazio. Un segnale di mercato? Può essere, anche perché la gioia e l’esultanza dopo il gol vittoria non sembravano quelle di uno pronto a fare le valigie. Per il Napoli può diventare un’arma importante, Conte lo sa bene.
Come sa bene che la KLN, il nuovo tridente che è decollato con il Venezia può dargli ancora tante soddisfazioni. Ieri probabilmente si è visto solo al 33% delle sue potenzialità. L’unico a brillare è stato Neres, Kvara e Lukaku sono ancora lontani parenti dei giocatori che tutti hanno ammirato. Il brasiliano invece è un incredibile valore aggiunto in questo momento, punta sempre l’avversario, crea superiorità, diventa imprendibile. Gioca senza problemi a destra e a sinistra, anche stavolta è stato decisivo nell’azione del gol. Kvara, invece, non è ancora il vero Kvara. Per tornare a fare la differenza ha bisogno di metterci di più, deve liberarsi dai condizionamenti mentali, tornare a giocare spensierato. Una brillantezza che deve ritrovare anche Lukaku, al di là dell’errore sul rigore che poteva costare carissimo. La sua reazione nel secondo tempo è stata comunque incoraggiante, per il belga deve essere un punto di ripartenza. Con questo Neres, se tornano a incidere come sanno anche Big Rom e Khvicha, il tridente del Napoli può diventare incontenibile.
Certo, sarà difficile lasciare fuori Politano. Non solo considerando l’ammirazione che ha per lui Conte, ma anche il calendario che attende il Napoli a inizio anno. Fiorentina, Verona, Atalanta, Juve e Roma saranno cinque esami di maturità da superare in cui conterà avere molto equilibrio. Di sicuro Neres ha fatto enormi progressi dal punto di vista tattico, non è più il giocatore anarchico che è arrivato dal Benfica. Tutte valutazioni che l’allenatore azzurro dovrà fare lavorando con la squadra settimana per settimana. Fra Supercoppa, Coppa Italia e Champions, Inzaghi e Gasperini giocheranno quasi il doppio in un mese: Conte dovrà sfruttare il vantaggio. Se poi nel suo mazzo De Laurentiis e Manna aggiungeranno qualche altra carta dal mercato, la pesca diventerà ancora più facile. Non si fanno per caso cinquecento punti in Serie A.