È di un’altra categoria. Ha classe, velocità, cambi di marcia, tanta fantasia e una tecnica sublime. Agli avversari fa ballare il samba. Il Napoli porta via da Udine non solo i tre punti, ma la certezza di avere in squadra un funambolo in grado di spostare gli equilibri. Chi conosce da tempo David Neres non si è stupito dei numeri che gli ha visto fare in Friuli, le sue qualità le aveva già notate in Olanda (all’Ajax) e in Portogallo (al Benfica). Ma in Italia non si era mai esibito ai suoi livelli. In campionato aveva avuto solo una chance dal primo minuto, con il Lecce, ma non era riuscito a incidere anche per le difficoltà avute dalla squadra.
Lo show di Neres a Udine
Stavolta ci ha messo tutti gli ingredienti del suo repertorio. Scatti, affondi, serpentine, è stato praticamente imprendibile. Gli è mancato solo il gol, sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una partita che può essere la svolta della sua avventura azzurra. Di sicuro stanotte Conte avrà iniziato a rifletterci: come si fa a tenere ancora fuori uno come David Neres in un Napoli che fa fatica ad accendersi negli ultimi sedici metri? Un dubbio che apre, come ha detto lo stesso allenatore, uno scenario nuovo in attacco: di scontato non c’è niente, così come non ci sono intoccabili. Kvara e Politano sono avvisati.
Il Napoli continua a seguire Conte
Per ora Conte può godersi la risposta data alla scatenata Atalanta. La vittoria in rimonta a Udine è una prova di grande carattere in un momento complicato, dopo due sconfitte di fila. Soprattutto la testimonianza che la squadra continua a seguirlo come sta facendo dal primo giorno in cui ha messo piede a Castel Volturno. Il bacio con dedica di Lukaku, l’abbraccio con Neres, l’esultanza ai gol: i fotogrammi friulani sono molto più sereni di quelli che sono arrivati alla vigilia negli otto minuti netti di tensione della conferenza stampa. Anche perché in campo il Napoli lo ha soddisfatto: partita sempre condotta, un gol preso su un episodio e, soprattutto, una grande reazione nel secondo tempo dopo il discorso fatto all’intervallo.
Lukaku decisivo in Friuli
Una rimonta avviata da uno dei giocatori più criticati dell’ultima settimana, Lukaku. Anche a Udine sembrava non essere in partita (solo nove tocchi nel primo tempo), ma al primo pallone decente che ha avuto non ha tradito. Il discorso resta sempre lo stesso: per essere decisivo Big Rom ha bisogno di essere azionato. Servono più rifornimenti, più imbeccate, più azioni fatte per lui. Conte lo sa, continuerà a lavorare per migliorare nella rifinitura e si aspetta una crescita anche da Romelu.
Di Lorenzo e Olivera tuttocampisti
Lo sviluppo dei meccanismi offensivi è la chiave per il salto di qualità definitivo della squadra. A Udine si sono continuati a vedere i frutti del lavoro. Di Lorenzo e Olivera sono ormai terzini solo di nome, di fatto invece sono dei tuttocampisti che si inseriscono e creano superiorità. Anche i ripetuti attacchi della profondità degli interni di centrocampo, oltre a quelli degli esterni, sono una variazione sul copione che può aiutare a risolvere le partite ingarbugliate. Conte sta aggiungendo ogni settimana qualcosa in più a questo Napoli. Se poi le risposte sono come quelle di Neres diventa tutto più facile. E gli avversari devono ballare il samba.