Napoli e Conte, costruire per vincere

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Mimmo Carratelli
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Atmosfera prudente, circospetta e impacciata allo chalet di Peppino cameriere a Mergellina dopo l’ultima conferenza-stampa di Conte che ha detto «non è giusto aprire la bocca e sparare fesserie», aggiungendo «non è che uno si alza la mattina e parla, parla, vinciamo, vinciamo, dall’oggi al domani ti svegli e dici vinciamo».

Gesù, che mazziatone, esclama Salvatore pittore di alici. Ma che vi è successo signor Salvatore, interviene don Ciccio portiere di palazzo, siete stato alla movida? L’avete sentito il mister, chiarisce Salvatore pittore di alici, ci ha mazziato buono buono perché parliamo di vincere, di scudetto. Ha ragione, osserva don Ciccio portiere di palazzo, a Napoli si chiacchiera troppo, vi prego stiamo in silenzio. Posso almeno cantare, obietta Gennaro Piromallo salumiere. Ma che significa, chiede don Ciccio portiere di palazzo. È per fare un silenzio cantatore come diceva don Libero Bovio, risponde Gennaro Piromallo salumiere. Il primo posto vi ha dato alla testa, esclama don Ciccio portiere di palazzo.

Conte sta arrabbiato con noi, chiede Saverio Malaspina ragioniere. Sta arrabbiato per questa nostra smania di voler vincere ora che è arrivato lui, l’allenatore vincente, espone Enrico Pignatiello baritono mancato al San Carlo. Che c’è di male, osserva Peppino cameriere. Se uno è vincente, vogliamo vincere, conferma Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca. Ragazzi, dichiara Pasquale Pazienza giornalista on-line, Conte è ossessionato dalla vittoria, ha chiamato Vittoria sua figlia e noi giustamente vogliamo vincere con lui. Calma, invoca don Ciccio portiere di palazzo, se no il mister vi fa nuovi nuovi.

Ma è lui che ha miso ‘o ppepe ‘nculo ‘a zoccola, osserva Carminiello-a-rezza pescatore di fravaglia. Spiegatevi, dice don Ciccio portiere di palazzo. Si vuole dire che Conte non è venuto a pettinare gli azzurri, come direbbe Bersani, ma è venuto per vincere, spiega Salvatore pittore di alici.

Non avete capito niente, interviene don Ciccio portiere di palazzo, Conte è venuto per costruire una squadra solida e competitiva, da primi posti negli anni, un squadra seria, duratura, non potete pretendere che vinca subito. Lui continua a dire dobbiamo crescere, si lamenta don Peppino parcheggiatore allusivo, ma io sono un metro e sessanta, ho settant’anni e non possono crescere più. Don Peppino fate il serio, borbotta Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca. Meno male che i media ci snobbano, occupati come sono su che cos’è la Juventus di Motta, osserva Pasquale Pazienza giornalista on-line. Me ne fotto della Juve, osserva Gennaro Piromallo salumiere. Se sta lontano è meglio, come si dice ?, Motta tua vita mea, commenta don Peppino parcheggiatore allusivo. Tacete, Conte vi ascolta, ammonisce Salvatore pittore di alici.

Lavorare, lavorare, è il suo mantra, Conte mi sembra Landini, obietta Totonno Speranza direttore di centro commerciale. Chi non lavora non fa l’ammore con lo scudetto, azzarda Gennaro Piromallo salumiere. E ancora, mo’, la volete smettere, urla don Ciccio portiere di palazzo, lo volete capire che con Conte è una cosa seria. Ed è subito seria come direbbe il poeta Quasimodo, sottolinea Pasquale Pazienza giornalista on-line.

Ritiratevi e fate silenzio, ordina don Ciccio portiere di palazzo, non fate arrabbiare il mister. Chiediamo perdono a Conte, sospira Carminiello-a-rezza pescatore di fravaglia. Anto’ non ti crucciare se la tua venuta squaglia ‘o sanghe dint’’e vvene, conclude don Peppino parcheggiatore allusivo.


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