Gilmour e McTominay, Napoli in kilt

Sono rientrati da Lisbona dopo la Nations League e oggi cominceranno la preparazione. I due scozzesi hanno conquistato i tifosi azzurri
Gilmour e McTominay, Napoli in kilt© Getty Images
Fabio Mandarini

Il Napoli è andato in kilt. Così, all’improvviso: è stato sufficiente il tempo di una sosta e due partite della Scozia per lanciare la nuova tendenza sul pianeta azzurro. Billy Gilmour è di Ardrossan, cittadina portuale situata nella parte sud-occidentale del Paese; Scott McTominay, invece, è diventato Scottish - si fa per dire - per ispirazione: lui è nato a Lancaster, nel Lancashire, in Inghilterra, ma le radici dei nonni paterni e di suo padre Frank junior, uomo di Glasgow, gli hanno fatto assorbire sangue e orgoglio scozzese tali da accettare la convocazione della nazionale nel 2018. Se ne parlò un bel po’, all’epoca: McT era già allo United, in panchina c’era Mourinho che lo adorava e lo guidava un po’ come accadde al Real con Callejon, e quando la scelta fu compiuta suo nonno Frank senior da Helensburgh dichiarò a testa altissima che il ragazzo aveva da sempre esibito con fierezza lo stemma di casa. Nelle ultime due partite di Nations, invece, McTominay ha sfoderato quello che sa fare con grande destrezza: con la Polonia ha segnato il 2-2 in rimonta (finirà 2-3) ed è stato poi nominato migliore in campo, e poi s’è ripetuto contro il Portogallo di Cristiano. Inserimento micidiale e via, 1-0 per la Scozia al settimo minuto (momentaneo, 2-1 finale per i padroni di casa). Anche Gilmour è andato a segno contro i polacchi, ha accorciato sul 2-1 per loro, e così la comunità del calcio di Napoli ha cominciato a fare conoscenza e a prendere confidenza con questi due ragazzi piovuti dalla Premier un attimo prima della chiusura del mercato. Quattordici milioni più bonus al Brighton per Billy e 30,5 milioni all’United per McT, secondo colpo più ricco di un ricchissimo mercato alle spalle di Buongiorno, costato 35 milioni più 3 di bonus, con l’agevolazione di un contratto in scadenza nel 2025.

La telefonata

Una cosa ha accomunato i due centrocampisti: la voglia di giocare per il Napoli, con Antonio Conte. E non è mica retorica, una di quelle storie che si raccontano per alzare il livello di gradimento, ma la pura verità. McT, per dirne un’altra, ha parlato chiaro con il ds Manna spiegandogli che non avrebbe accettato altre destinazioni: parola d’onore, fatto. Gilmour, ultimo acquisto della lista sbarcato a Napoli poche ore prima della partita con il Parma, è stato al centro di un tale tira e molla tra club, che a un certo punto pare che abbia addirittura alzato il telefono per parlare con i piani alti azzurri. Dicono, raccontano, con De Laurentiis in persona: un modo per confermargli la sua tremenda voglia d’azzurro. 


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Che voglia

Un istinto irrefrenabile confermato anche dal viaggio di ritorno da Lisbona: non hanno atteso un secondo e sono partiti immediatamente per Napoli dopo Portogallo-Scozia. Domenica notte, con un volo privato. Tant’è che ieri sono stati entrambi beccati in giro per la città e oggi saranno puntualissimi alla ripresa della preparazione in vista del Cagliari. Porteranno adrenalina, muscoli, corsa, intensità, professionalità. E passione. Parola di Gilmour: «Sono entusiasta, non vedo l’ora, e il fatto che ci sia un buon amico come Scott mi aiuterà: nuova cultura, nuova vita, nuova sfida». Vecchio Billy.


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Il Napoli è andato in kilt. Così, all’improvviso: è stato sufficiente il tempo di una sosta e due partite della Scozia per lanciare la nuova tendenza sul pianeta azzurro. Billy Gilmour è di Ardrossan, cittadina portuale situata nella parte sud-occidentale del Paese; Scott McTominay, invece, è diventato Scottish - si fa per dire - per ispirazione: lui è nato a Lancaster, nel Lancashire, in Inghilterra, ma le radici dei nonni paterni e di suo padre Frank junior, uomo di Glasgow, gli hanno fatto assorbire sangue e orgoglio scozzese tali da accettare la convocazione della nazionale nel 2018. Se ne parlò un bel po’, all’epoca: McT era già allo United, in panchina c’era Mourinho che lo adorava e lo guidava un po’ come accadde al Real con Callejon, e quando la scelta fu compiuta suo nonno Frank senior da Helensburgh dichiarò a testa altissima che il ragazzo aveva da sempre esibito con fierezza lo stemma di casa. Nelle ultime due partite di Nations, invece, McTominay ha sfoderato quello che sa fare con grande destrezza: con la Polonia ha segnato il 2-2 in rimonta (finirà 2-3) ed è stato poi nominato migliore in campo, e poi s’è ripetuto contro il Portogallo di Cristiano. Inserimento micidiale e via, 1-0 per la Scozia al settimo minuto (momentaneo, 2-1 finale per i padroni di casa). Anche Gilmour è andato a segno contro i polacchi, ha accorciato sul 2-1 per loro, e così la comunità del calcio di Napoli ha cominciato a fare conoscenza e a prendere confidenza con questi due ragazzi piovuti dalla Premier un attimo prima della chiusura del mercato. Quattordici milioni più bonus al Brighton per Billy e 30,5 milioni all’United per McT, secondo colpo più ricco di un ricchissimo mercato alle spalle di Buongiorno, costato 35 milioni più 3 di bonus, con l’agevolazione di un contratto in scadenza nel 2025.

La telefonata

Una cosa ha accomunato i due centrocampisti: la voglia di giocare per il Napoli, con Antonio Conte. E non è mica retorica, una di quelle storie che si raccontano per alzare il livello di gradimento, ma la pura verità. McT, per dirne un’altra, ha parlato chiaro con il ds Manna spiegandogli che non avrebbe accettato altre destinazioni: parola d’onore, fatto. Gilmour, ultimo acquisto della lista sbarcato a Napoli poche ore prima della partita con il Parma, è stato al centro di un tale tira e molla tra club, che a un certo punto pare che abbia addirittura alzato il telefono per parlare con i piani alti azzurri. Dicono, raccontano, con De Laurentiis in persona: un modo per confermargli la sua tremenda voglia d’azzurro. 


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