Lukaku, l’uomo del destino

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Pasquale Salvione
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L’uomo del destino. Il nuovo idolo del Maradona. Entra e cambia la storia. Decide, determina, risolve. Conte non aveva dubbi, era pronto a metterci la mano sul fuoco. Lukaku si prende subito il Napoli con la sua esuberanza fisica, la sua travolgente capacità di trasformare una squadra, renderla tremendamente efficace. E regala al “suo” allenatore la seconda vittoria consecutiva, dopo una partita intensa, emozionante, interminabile. Il Parma crolla solo nel finale, quando rimane in dieci e senza portiere. Pecchia merita solo applausi, certamente non un finale così. Ha divertito con una squadra veloce, spavalda, spensierata, bravissima a eludere le pressioni. Difficilmente perderà ancora se continuerà a giocare così. La differenza Conte l’ha fatta con i cambi, il solito Neres e soprattutto Lukaku hanno dato la svolta alla squadra che con rabbia e grande determinazione si è andata a prendere i tre punti.
Il modo migliore per andare alla sosta e mettersi comodi ad aspettare il vero Napoli. Quello atteso nel mini ciclo con Cagliari, Juve, Palermo (Coppa Italia), Monza e Como prima dell’altra pausa di ottobre. Il lavoro di Conte inizia adesso che la rosa si è delineata: l’undici base sulla carta è molto forte, ci sono alternative di livello in quasi tutte le zone del campo per poter affrontare una stagione senza coppe. C’è la possibilità di divertirsi a smontare e rimontare i pezzi, l’assortimento regala all’allenatore la possibilità di pensare anche ad altri moduli. Pensate a un 4-2-3-1 con McTominay incursore dietro Lukaku con Kvara, Neres o Politano esterni, oppure a un 4-4-2 con una seconda punta accanto a Lukaku o, perché no, anche al 4-3-3 che al Maradona ha regalato notti indimenticabili.
I 150 milioni messi sul piatto da De Laurentiis sono un enorme atto di fiducia verso l’allenatore, mai in 20 anni di gestione il numero uno azzurro si era spinto così in avanti. Nella sua testa ha prevalso la volontà di investire senza nessuna garanzia di rientro, senza poter contare nemmeno sui soldi di Osimhen: una rivoluzione nel suo modo di amministrare il club. Il fascino di Conte, evidentemente, non ha stregato solo i tifosi, ma anche il presidente.
La ricostruzione assomiglia a quella fatta all’arrivo di Benitez, nel 2013, quando arrivarono Higuain, Mertens, Callejon, Albiol e Reina e furono poste le basi per un decennio di alto livello coronato poi con la vittoria dello scudetto. Gli acquisti di Buongiorno, McTominay e Lukaku regalano una nuova spina dorsale sulla quale rimodellare la squadra, le qualità di David Neres e Gilmour aggiungono altre frecce nell’arco dell’allenatore. E poi c’è da capire che ne sarà di Osimhen: senza clamorose sorprese sarà del Napoli, ed eventualmente reintegrabile, almeno fino a gennaio. Lo immaginate in coppia con Lukaku? Al di là di scenari al momento impensabili, Conte ha l’esperienza e l’abilità per portare questo gruppo a lottare per un posto nella Top Four, tornare in Champions è l’obiettivo stagionale condiviso. Ma, si sa, i tifosi non vogliono rinunciare ai sogni: quello più bello ce l’hanno sempre nel cuore.


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