Lukaku, tutto per il Napoli

Oggi contro il Parma la prima volta di Big Rom in azzurro: partirà dalla panchina. Ha chiesto al ct belga Tedesco di non convocarlo in Nazionale  per entrare in forma con Conte
Fabio Mandarini

Romelu Lukaku parla in un italiano invidiabile del suo rapporto con Conte, delle emozioni che avverte, dell’amicizia con Mertens, di ciò che ha capito della città che l’ha accolto come un re. «Non è facile quando sai di avere la splendida opportunità di essere in una squadra che vuole costruire qualcosa di molto importante». E che soprattutto ha scelto lui per raccogliere l’eredità di Victor Osimhen, non uno a caso. Ma Romelu, beh, ha esperienza e talento da vendere. Ha 31 anni e un curriculum lungo come un lenzuolo pregiato: ha giocato con Anderlecht, Chelsea, Everton, United, Inter e Roma. È il miglior cannoniere della nazionale belga con 85 gol in 119 partite, e lo è anche in ognuna delle competizioni che contano (Mondiale, Europeo, Nations League). Da oggi, giorno della prima con la maglia del Napoli contro il Parma al Maradona, nella terza giornata del quinto campionato italiano della sua storia dopo i tre con l’Inter e l’ultimo con la Roma, dovrà aiutare la rinascita della squadra e del club: De Laurentiis, che per lui ha investito 30 milioni di euro più altri 15 legati alla futura rivendita, ha acquistato un centravanti di 31 anni come non era mai accaduto prima. Mai: non un prospetto dal valore in ascesa, bensì un campione affermato e maturo. Antonio Conte, del resto, è stato chiarissimo: «Romelu sa quali responsabilità abbia nei confronti miei, del Napoli e dei tifosi napoletani». E lui non parla mai a vanvera: non è un caso che Lukaku abbia chiesto a Tedesco di non essere convocato in nazionale. «Non si sente in forma, vuole concentrarsi sul Napoli», ha detto il ct. Tra l’altro, serve il fisico bestiale per tentare la mitica scalata al trono dei cannonieri: nella storia del club azzurro ci sono riusciti solo Maradona (15 gol, 1987-1988, inchino); Cavani (29, 2012-2013); Higuain nella stagione del record (36, 20 1 5-2016); e proprio Osi nell’anno dello scudetto (26, 2022-2023). Fantastici quattro. 

Il debutto di Lukaku

Rom, il centravanti da football americano, nel frattempo ha già fatto un paio di touchdown: s’è allenato forte ieri e giovedì al centro sportivo di Castel Volturno con i nuovi compagni, oggi parteciperà alla rifinitura e poi alle 20.45 comincerà ufficialmente l’avventura contro il Parma. Andrà in panchina, tanto per iniziare, ma il Maradona sarà tutto per lui: scommettiamo? 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lukaku, quando sarà pronto?

Lukaku, però, s’è già fatto un’idea dei polmoni e del cuore di Napoli: lo ha scoperto a Roma, quando è piombato a Villa Stuart per le visite mediche, e soprattutto a Napoli, al suo arrivo in hotel. Il club ha raccolto i primi due giorni azzurri in un docu-corto girato dall’aeroporto di Ciampino a Castel Volturno. Bella idea, bella storia. Come l’accoglienza del popolo: «I tifosi vivono per la squadra. E quando vedi questo di Napoli, hai l’obbligo di dare il massimo sempre, in campo o in palestra, per essere pronto alla partita». Poi, il rapporto con Conte: «La mia storia con lui è iniziata tanti anni fa, mi voleva anche a 19 anni. Mi ha portato ad un altro livello calcistico, anche mentalmente. Ho una foto con lui di quando abbiamo vinto lo scudetto: è la cosa più bella del nostro percorso». Finale su Mertens: «È un mio caro amico, mi conosce molto bene: mi ha detto che Napoli è fatta per me. E io sono pronto».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Romelu Lukaku parla in un italiano invidiabile del suo rapporto con Conte, delle emozioni che avverte, dell’amicizia con Mertens, di ciò che ha capito della città che l’ha accolto come un re. «Non è facile quando sai di avere la splendida opportunità di essere in una squadra che vuole costruire qualcosa di molto importante». E che soprattutto ha scelto lui per raccogliere l’eredità di Victor Osimhen, non uno a caso. Ma Romelu, beh, ha esperienza e talento da vendere. Ha 31 anni e un curriculum lungo come un lenzuolo pregiato: ha giocato con Anderlecht, Chelsea, Everton, United, Inter e Roma. È il miglior cannoniere della nazionale belga con 85 gol in 119 partite, e lo è anche in ognuna delle competizioni che contano (Mondiale, Europeo, Nations League). Da oggi, giorno della prima con la maglia del Napoli contro il Parma al Maradona, nella terza giornata del quinto campionato italiano della sua storia dopo i tre con l’Inter e l’ultimo con la Roma, dovrà aiutare la rinascita della squadra e del club: De Laurentiis, che per lui ha investito 30 milioni di euro più altri 15 legati alla futura rivendita, ha acquistato un centravanti di 31 anni come non era mai accaduto prima. Mai: non un prospetto dal valore in ascesa, bensì un campione affermato e maturo. Antonio Conte, del resto, è stato chiarissimo: «Romelu sa quali responsabilità abbia nei confronti miei, del Napoli e dei tifosi napoletani». E lui non parla mai a vanvera: non è un caso che Lukaku abbia chiesto a Tedesco di non essere convocato in nazionale. «Non si sente in forma, vuole concentrarsi sul Napoli», ha detto il ct. Tra l’altro, serve il fisico bestiale per tentare la mitica scalata al trono dei cannonieri: nella storia del club azzurro ci sono riusciti solo Maradona (15 gol, 1987-1988, inchino); Cavani (29, 2012-2013); Higuain nella stagione del record (36, 20 1 5-2016); e proprio Osi nell’anno dello scudetto (26, 2022-2023). Fantastici quattro. 

Il debutto di Lukaku

Rom, il centravanti da football americano, nel frattempo ha già fatto un paio di touchdown: s’è allenato forte ieri e giovedì al centro sportivo di Castel Volturno con i nuovi compagni, oggi parteciperà alla rifinitura e poi alle 20.45 comincerà ufficialmente l’avventura contro il Parma. Andrà in panchina, tanto per iniziare, ma il Maradona sarà tutto per lui: scommettiamo? 


© RIPRODUZIONE RISERVATA
1
Lukaku, tutto per il Napoli
2
Lukaku, quando sarà pronto?