Napoli, il destino nelle mani di De Laurentiis

Leggi il commento sul momento della squadra di Conte dopo il ko con il Verona
Napoli, il destino nelle mani di De Laurentiis© FOTO MOSCA
Pasquale Salvione
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Il Napoli non può essere questo, inutile girarci intorno. La nuova era Conte è partita nel peggiore dei modi, il tracollo di Verona è l’ennesima spia che si accende dopo un’estate complicata. La squadra è un cantiere aperto, la ricostruzione è appena partita ma c’è bisogno di fare riflessioni profonde per evitare di sottovalutare i problemi. Non può il solo arrivo di un allenatore così esperto risolvere tutto. È inaccettabile perdere così al Bentegodi, sparire dal campo dopo il primo tempo e prendere due gol nei primi due tiri in porta subiti.  

Bisogna intervenire con urgenza, a questo Napoli serve altro. Verona va archiviata al più presto, la partita più importante è quella che ora si giocherà fuori dal campo. Durerà undici giorni, fino a venerdì 30. In palio c’è il destino stagionale della squadra. Le parole di Conte hanno fatto molto rumore, l’errore sarebbe catalogarle e archiviarle alla voce “capricci”. Il ricordo del ristorante da 100 euro non può condizionare, De Laurentiis deve prima di tutto pensare a se stesso e all’obiettivo di tornare in Champions. In questi undici giorni non ci sono da soddisfare le richieste di un allenatore superesigente, c’è da completare una rosa che deve avere qualità e assortimento per lottare per il quarto posto.  
Le difficoltà sono evidenti e sotto gli occhi di tutti, il presidente l’anno scorso ha avuto la forza e l’orgoglio di rifiutare 150 milioni cash offerti per Osimhen e ora si trova con il suo gioiello che non ha acquirenti. Un patrimonio che rischia di evaporare nel nulla, un effetto devastante sul bilancio in stile Covid. Sul nigeriano era basata tutta la strategia di mercato azzurra, ADL e Manna avevano studiato come intervenire con quei 130 milioni fra le mani. Nel frattempo la solidità della società ha consentito di fare un investimento sontuoso su Buongiorno, di completare la difesa con la scommessa Rafa Marin, di assicurarsi lo svincolato Spinazzola e ora di regalarsi il talento di David Neres, un funambolo che può diventare devastante in attacco.  
Ora però restano due problemi enormi: il primo, quello più evidente, è il centravanti (Lukaku non vede l’ora di mettersi a lavorare con il suo allenatore preferito, Osi è un separato in casa). Il secondo è il centrocampo: saltato l’arrivo di Brescianini, in uscita ci sono Gaetano e Folorunsho dopo Cajuste. Le idee scozzesi di Manna sono da salto di qualità, soprattutto quella di McTominay. Un centrocampista completo (temperamento, dinamismo, inserimenti, vizio del gol) che insieme a Gilmour darebbe a Conte le opportune garanzie per iniziare la ricostruzione. Non investire adesso vorrebbe dire esporsi a minori rischi imprenditoriali, ma negarsi la possibilità di lottare. Farlo potrebbe anche consentire di coltivare qualche sogno. La scelta è tutta nelle mani di ADL.  


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