Napoli vede doppio

Leggi il commento sul momento del club azzurro e sul valore della rosa a disposizione di Antonio Conte
Mimmo Carratelli

Si è aperto il valzer dei centravanti, Alvarez all’Atletico Madrid e Omorodion al Chelsea. Rimane fermo Osimhen. Resta in lizza il Paris Saint Germain che però vuole ridurre le pretese di De Laurentiis (almeno cento milioni) e deve liberarsi di Kolo Muani preso l’anno scorso per 75 milioni. Il club francese punta a tenere sulla corda il Napoli per limare sempre più il costo della cessione. Il trasferimento, andando per le lunghe, ritarda l’arrivo di Lukaku. Anche se è di queste ore la forzatura del club che vuole Big Rom con o senza Osi. In città si sogna il doppio nove (come Jeppson-Vinicio che fallì). Domani in Coppa Italia col Modena al Maradona il Napoli di Conte comincia la stagione con questo handicap. Probabilmente Raspadori sarà nuovamente il centravanti di emergenza. Dalla partita di coppa il Napoli dovrà trarre il massimo risultato perché il lavoro di Conte prosegua al riparo da delusioni anticipate. La campagna-abbonamenti sta andando bene, a conferma che i sostentori azzurri scommettono su Conte. La difesa sembra abbia raggiunto quel livello di affidabilità e sicurezza cercato da Conte come primo obiettivo del rilancio azzurro dopo il flop della scorsa stagione che ebbe il maggiore punto debole nell’assetto difensivo.

Non solo l’arrivo di Buongiorno, autentico leader, e di Rafa Marin ha elevato la qualità del reparto, ma il lavoro di Conte con la novità della difesa a tre ha messo bene a punto la linea difensiva che può diventare a cinque. In più rientra Olivera rilanciato da Bielsa nella Coppa America. È possibile che non solo nel debutto in Coppa Italia, ma anche nelle prime partite di campionato, Conte debba schierare un Napoli che non sarà quello definitivo quando andranno a segno gli acquisti di Gilmour, Brescianini e Neres, oltre naturalmente all’arrivo di Lukaku. Si tratta di calciatori che aumentano notevolmente la qualità del gruppo azzurro che Conte, con molto realismo, sta scremando di quegli elementi che hanno fallito nel campionato scorso. Comincia un’altra storia che, per le difficoltà di un mercato bloccato, richiede pazienza e ottimismo. Il Napoli “incompleto” avrà comunque il marchio Conte, sarà cioè una squadra aggressiva, pressing a tutto campo, recupero immediato della palla, difesa compatta col sostegno di tutta la squadra, nuove soluzioni offensive col 3-4-2-1. Lobotka ne sarà ancora il faro, il giocatore essenziale, un play come è difficile trovarne altri nel campionato italiano.


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Un altro punto di forza sarà Kvaratskhelia che, portato dentro al campo, avrà una visione migliore della porta. Conte dovrà lavorare molto su Kvara per ridurne il gioco spesso da solista. Il georgiano dovrà giocare più con la squadra, non trattenere la palla nei furiosi corpo a corpo con gli avversari, che alla fine hanno la meglio, due e tre contro l’azzurro, ma darla sveltamente e riaverla oltre i difensori per concludere a rete. Questo esalterebe le sue qualità tecniche al di là della potenza fisica. Le gambe imballate dai durissimi allenamenti fra Dimaro e Castel di Sangro hanno offuscato, nell’ultima amichevole contro il Girona, la manovra offensiva del Napoli riducendo i movimenti che Conte vuole. E’ saltato ogni automatismo fra i due dietro la prima punta e gli esterni di centrocampo. La corsa diventata pesante e la mancanza della lucidità necessaria hanno danneggiato, tra l’altro, la prestazione di Raspadori, lasciato in balia di se stesso, anche se Conte pensa ad un altro ruolo per il ragazzo emiliano, non da prima punta.


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Si è aperto il valzer dei centravanti, Alvarez all’Atletico Madrid e Omorodion al Chelsea. Rimane fermo Osimhen. Resta in lizza il Paris Saint Germain che però vuole ridurre le pretese di De Laurentiis (almeno cento milioni) e deve liberarsi di Kolo Muani preso l’anno scorso per 75 milioni. Il club francese punta a tenere sulla corda il Napoli per limare sempre più il costo della cessione. Il trasferimento, andando per le lunghe, ritarda l’arrivo di Lukaku. Anche se è di queste ore la forzatura del club che vuole Big Rom con o senza Osi. In città si sogna il doppio nove (come Jeppson-Vinicio che fallì). Domani in Coppa Italia col Modena al Maradona il Napoli di Conte comincia la stagione con questo handicap. Probabilmente Raspadori sarà nuovamente il centravanti di emergenza. Dalla partita di coppa il Napoli dovrà trarre il massimo risultato perché il lavoro di Conte prosegua al riparo da delusioni anticipate. La campagna-abbonamenti sta andando bene, a conferma che i sostentori azzurri scommettono su Conte. La difesa sembra abbia raggiunto quel livello di affidabilità e sicurezza cercato da Conte come primo obiettivo del rilancio azzurro dopo il flop della scorsa stagione che ebbe il maggiore punto debole nell’assetto difensivo.

Non solo l’arrivo di Buongiorno, autentico leader, e di Rafa Marin ha elevato la qualità del reparto, ma il lavoro di Conte con la novità della difesa a tre ha messo bene a punto la linea difensiva che può diventare a cinque. In più rientra Olivera rilanciato da Bielsa nella Coppa America. È possibile che non solo nel debutto in Coppa Italia, ma anche nelle prime partite di campionato, Conte debba schierare un Napoli che non sarà quello definitivo quando andranno a segno gli acquisti di Gilmour, Brescianini e Neres, oltre naturalmente all’arrivo di Lukaku. Si tratta di calciatori che aumentano notevolmente la qualità del gruppo azzurro che Conte, con molto realismo, sta scremando di quegli elementi che hanno fallito nel campionato scorso. Comincia un’altra storia che, per le difficoltà di un mercato bloccato, richiede pazienza e ottimismo. Il Napoli “incompleto” avrà comunque il marchio Conte, sarà cioè una squadra aggressiva, pressing a tutto campo, recupero immediato della palla, difesa compatta col sostegno di tutta la squadra, nuove soluzioni offensive col 3-4-2-1. Lobotka ne sarà ancora il faro, il giocatore essenziale, un play come è difficile trovarne altri nel campionato italiano.


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