Col rientro dei nazionali, ad eccezione di Olivera, il Napoli si ricompone a Castel di Sangro per la seconda parte della preparazione precampionato. Conte avrà a disposizione l’intera “rosa” e il suo lavoro avrà un senso compiuto. I venti allenamenti di Dimaro hanno già lasciato un segno. Nel Napoli sono tornati l’ordine, l’impegno e l’entusiasmo. Ora vi saranno coinvolti i sette azzurri assenti in Trentino. L’arrivo di Conte e del suo specialissimo staff ha rigenerato l’ambiente depresso dal flop del campionato scorso. La presenza di Conte sulla panchina azzurra ha suggestionato molti opinionisti che includono il Napoli di Conte nella lotta per lo scudetto. L’obiettivo del club, in questo primo anno di rifondazione della squadra, resta concretamente la conquista della qualificazione alla Champions.
Le prossime amichevoli, gli albanesi dell’Egnatia domenica e il Brest a fine mese, con la squadra al completo, però non ancora integrata dai movimenti di mercato, daranno le prime autentiche informazioni sulla squadra che Conte ha in mente completando dal vivo il suo giro d’orizzonte sull’intera “rosa”. Contro l’Anaune e il Mantova Conte ha provato il 3-4-2-1 probabilmente condizionato dagli azzurri a disposizione. Molto apprezzato Cheddira, unica punta presente (Simeone out). Si sono visti movimenti interessanti, soprattutto si sono visti giocatori impegnarsi in linea con le indicazioni dell’allenatore.
Col rientro di Kvaratskhelia e un centravanti (Lukaku dato in arrivo), si sostiene che Conte schiererà il Napoli col 3-4-3. Di certo, sinora, c’è la difesa a tre che la disponibilità di Buongiorno renderà più robusta, senza trascurare Rrahmani tra i più pronti a Dimaro e l’arrivo di Rafa Marin dal Real Madrid.
L’interessamento per il centrocampista scozzese Billy Gilmour del Brighton, 23 anni, 1,70, ma fisico robusto, farebbe pensare a un 3-5-2. Gilmour, schierato più a protezione della difesa, lascerebbe più libertà a Lobotka in regia e allevierebbe il lavoro di copertura di Anguissa in un centrocampo completato sugli esterni da Di Lorenzo (rientrato con grande entusiasmo grazie a Conte) e da Spinazzola. L’attenzione verso Brescianini, 24 anni, centrocampista offensivo del Frosinone, lascerebbe il Napoli senza un centrocampista di copertura costringendo Lobotka, come è stato sinora, al doppio ruolo di guardiano della difesa e regista.
Si fanno questi discorsi perché il reparto difensivo, che ha fallito l’anno scorso ma che è profondamente rinnovato, resta il primo assetto da sistemare alla perfezione. Lo consentirebbe il 3-5-2 che Conte ha già utilizzato con successo con atteggiamento mai statico, di attesa, arretrando gli esterni del centrocampo, ma dinamico per comandare il gioco. Sul 3-4-3 che molti indicano come il modulo del Napoli di Conte si inserisce l’interessamento per David Neres, 27 anni, 1,75, incisiva ala brasiliana del Benfica, ma anche la presenza preziosa di Politano. E’ possibile il 3-5-2 contro avversari maggiori e il 3-4-3 contro antagonisti di minore caratura.
Nel 3-4-2-1 provato a Dimaro non convincerebbero Kvaratskhlia e Politano alle spalle del centravanti, mentre due ali rendendo più ampio il fronte dell’attacco favorirebbero Lukaku (una volta risolto il “caso” Osimhen). In ogni modo, il Napoli che vuole Conte è una squadra intensa, corta, capace di attaccare con molti giocatori e difendere con molti elementi, una squadra che sia presente nelle due fasi col concorso di tutti. Molti azzurri dovranno imparare a farlo. Conte ha il carisma, il polso e l’esperienza per convincerli. E’ un trascinatore.