De Laurentiis riaccende il Napoli: che spettacolo in ritiro

Il presidente abbraccia Conte e carica la tribuna dei 3500 tifosi che tutti i giorni spingono squadra e tecnico
Fabio Mandarini
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È tornato il sole. Il sole mio dei napoletani: «Vinceremo-vinceremo il tricolooor». È mattina, il clima è mite da far invidia, la squadra corre a perdifiato e Antonio Conte ascolta al centro del campo il coro del popolo azzurro allo stadio di Carciato, sold out. Forse non crede alle proprie orecchie, e in effetti sembra strano considerando il recentissimo passato e i lavori in corso, ma ovviamente non può fare a meno di sorridere: chissà cosa avrà pensato, chissà cosa gli sarà realmente passato per la testa. Dimaro, provincia di Napoli calcio, è tornata città della gioia: sono 3.500 i tifosi che hanno invaso la Val di Sole nel primo weekend di ritiro in Trentino e tutti sono felici, di nuovo a testa alta dopo un anno di mortificazioni collezionate in giro. La stagione dei paradossi da scudetto è finita solo il 26 maggio tra i fischi e la contestazione feroce e impietosa del Maradona, ma chi se lo ricorda più? È stato sufficiente annunciare l'arrivo di Conte per cancellare la delusione e restituire sorrisi e speranze: per lui, per il signor Antonio, vale quanto un triplete. «Abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione», canta la gente distribuendo applausi. Poi, a fine allenamento, allo stadio appare anche Aurelio De Laurentiis, al debutto da quando è sbarcato in Val di Sole: polo e shorts blu, sneakers, occhiali da sole bianchi, forma smagliante. Abbraccia Conte sulla pista d'atletica, raccoglie e indossa una sciarpa che gli lanciano dalla tribuna e saluta tutti. «Verrò in mezzo a voi!», annuncia. E i tifosi esplodono. E cantano per lui. E poi ancora, a ritmo, intonati: «Abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione». Verrebbe voglia di fare un salto nel futuro per vedere cosa accadrà tra qualche mese, ma per il momento va già molto bene così.  

Napoli, che festa in ritiro

Il ritiro in Val di Sole è una festa. E Adl ne diventa l'anima in un clic: Conte aveva raccontato di un presidente profondamente deluso nei giorni dei colloqui, prima della firma, ma evidentemente la storia è già cambiata. Sì: sembra felice come il suo allenatore e i suoi tifosi. Di nuovo fiduciosi, carichi e soprattutto al suo fianco: lo acclamano, lo invocano e lui risponde promettendo un appuntamento in tribuna. Come qualche anno fa: si vedrà. Nel frattempo basta respirare l'aria della Ski.it Arena, il grande parco immerso tra i prati e le cime delle Dolomiti che abbraccia lo stadio e le strutture dedicate alla gente. Dopo l'allenamento, 45 minuti blindati anche da nuovi teloni comparsi lungo l'intero perimetro e il resto aperto, Politano, Rrahmani, Ngonge e Mazzocchi incontrano il pubblico per un botta e risposta a cuore aperto.

Napoli, ecco di nuovo quel sogno: scudetto

Il momento più bello lo regala Politano: scende dal palco e va ad abbracciare una giovanissima tifosa commossa per lui. Applausi. «Con Conte si lavora tanto, siamo stanchissimi, ma c'è grande entusiasmo e aspettiamo di ritrovare anche Di Lorenzo: è il nostro capitano e siamo felici della sua scelta», dice Matteo. Capitolo Osimhen: «Beh, per ora ce lo godiamo, ma rispetteremo la sua decisione». Inevitabile la curiosità sul crollo della scorsa stagione: «Neanche noi siamo riusciti a spiegarci cosa sia accaduto, ce lo siamo chiesti spesso nello spogliatoio, ma ora basta: siamo partiti bene, dovremo cambiare tutti atteggiamento e fare un altro tipo di campionato per tornare in alto». Cross di Politano e gol di Rrahmani e Ngonge: «Lo scudetto lo vinceremo noi», rispondono in coro e con la voce ferma alla madre di tutte le domande che conclude l'incontro. Non c'è Conte ad ascoltare e a sorridere come allo stadio qualche ora prima, ma il cerchio si chiude lo stesso. 


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