Conte, De Laurentiis e Manna: tutti a cena per il Napoli

Primo giorno in città per il tecnico dopo la firma tra riunioni, un sopralluogo a Castel Volturno  e l’abbraccio della gente. Sono in tanti ad attenderlo in hotel
Fabio Mandarini

Il primo Conte non si scorda mai. Le due scene simbolo della giornata inaugurale di Antonio Conte a Napoli, da allenatore del Napoli, sono state catturate ieri mattina all’arrivo al Grand Hotel Parker’s del Corso Vittorio Emanuele, una strada lunga quattro chilometri e mezzo che sembra una terrazza sul mare, e poi al ritorno, dopo una riunione al centro sportivo di Castel Volturno. Per cominciare: il tecnico raggiunge l’albergo intorno a mezzogiorno a bordo del van nero della società, scende, un tifoso lo ferma per una foto, lo ringrazia, gli chiede se è felice e lui: «Tanto», con uno splendido sorriso a coté. Per finire: intorno alle 19.30, Conte rientra in hotel e trova una piccola folla di tifosi in attesa. Tutti per lui: tant’è che dopo aver inforcato un ingresso laterale, decide di venire nuovamente fuori dalla porta principale per la gioia della gente. Felice come lui. E poco importa se la sicurezza prova a blindarlo in tutti i modi: ha voglia di concedersi ai tifosi - foto, selfie e forza Napoli -, ha voglia di entusiasmo e trasmette entusiasmo. De Laurentiis, nel frattempo, lo aspetta dentro per salutarlo e abbracciarlo: non lo aveva mai incrociato sin dalla mattina, nonostante fosse in un albergo distante forse dieci metri, e non lo aveva accompagnato a Castel Volturno. Discreto, nelle retrovie, ma comunque presente: è davvero cominciata una nuovissima era. 

La fiducia

E allora, il bis: sette anni dopo la visita in veste di ct della Nazionale, Antonio Conte è tornato al centro sportivo di Castel Volturno da padrone di casa. All’epoca, nel 2014, era graditissimo ospite del club e di Rafa Benitez, oggi invece è l’allenatore del Napoli. Il nuovo leader di un popolo di tifosi che già pende dalle sue labbra: i casi di mercato non mancano così come i punti interrogativi, eppure il popolo azzurro vive serenamente il presente e il futuro nel nome della sua fama di vincente e ambizioso. Si chiama così, questo stato d’animo: cieca fiducia.


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La giornata

Conte arriva a Capodichino intorno alle 10.50, proveniente da Torino Caselle, insieme con il ds Manna, il vice Stellini e il coordinatore dello staff Oriali. A Napoli, ad attenderlo, gli altri membri del sua squadra: il preparatore Coratti, il match analyst Gianluca Conte, i collaboratori tecnici Abbruscato e Sandreani, negli Anni 90 allenatore di Padova, Toro, Empoli e Tenerife. Dopo pranzo, insieme con l’ad Chiavelli e il club manager Sinicropi, il gruppo si sposta al centro sportivo di Castel Volturno, letteralmente blindato come si fa per le visite dei leader di governo. Un giro, le presentazioni con tutti, un po’ di riunioni di lavoro e tanta cordialità. Arrivederci a presto: i van partono e rientrano in hotel, a Napoli. Dove nel frattempo, a fare gli onori di casa, è pronto De Laurentiis. 

Conte, la cena

Il presidente, intorno alle 19.15, lascia il suo albergo al civico 133 del Corso e raggiunge quello dell’allenatore e dello staff al civico 135. Un attimo e via: saluta i primi collaboratori già alla base e tutti insieme aspettano Conte per la cena. Con Chiavelli, Manna e gli altri: un punto sulle strutture, la squadra, il mercato, i ritiri, le prospettive, il futuro, il panorama mozzafiato che si ammira da quelle parti. Meglio di così? Oggi, nel frattempo, è in agenda la seconda giornata di lavoro: Conte è atteso ancora a Castel Volturno, a meno che la sua agenda non cambi in corsa, e poi rientrerà a Torino. La prossima volta sarà trattato da re, nel senso che volerà nuovamente in città per la presentazione che il club sta provando a rendere speciale: dovrebbe andare in scena il 26 giugno a Palazzo Reale, con tutti gli onori e gli oneri della corona. Noblesse oblige: perché lui, da ieri, è già Conte di Napoli.


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Il primo Conte non si scorda mai. Le due scene simbolo della giornata inaugurale di Antonio Conte a Napoli, da allenatore del Napoli, sono state catturate ieri mattina all’arrivo al Grand Hotel Parker’s del Corso Vittorio Emanuele, una strada lunga quattro chilometri e mezzo che sembra una terrazza sul mare, e poi al ritorno, dopo una riunione al centro sportivo di Castel Volturno. Per cominciare: il tecnico raggiunge l’albergo intorno a mezzogiorno a bordo del van nero della società, scende, un tifoso lo ferma per una foto, lo ringrazia, gli chiede se è felice e lui: «Tanto», con uno splendido sorriso a coté. Per finire: intorno alle 19.30, Conte rientra in hotel e trova una piccola folla di tifosi in attesa. Tutti per lui: tant’è che dopo aver inforcato un ingresso laterale, decide di venire nuovamente fuori dalla porta principale per la gioia della gente. Felice come lui. E poco importa se la sicurezza prova a blindarlo in tutti i modi: ha voglia di concedersi ai tifosi - foto, selfie e forza Napoli -, ha voglia di entusiasmo e trasmette entusiasmo. De Laurentiis, nel frattempo, lo aspetta dentro per salutarlo e abbracciarlo: non lo aveva mai incrociato sin dalla mattina, nonostante fosse in un albergo distante forse dieci metri, e non lo aveva accompagnato a Castel Volturno. Discreto, nelle retrovie, ma comunque presente: è davvero cominciata una nuovissima era. 

La fiducia

E allora, il bis: sette anni dopo la visita in veste di ct della Nazionale, Antonio Conte è tornato al centro sportivo di Castel Volturno da padrone di casa. All’epoca, nel 2014, era graditissimo ospite del club e di Rafa Benitez, oggi invece è l’allenatore del Napoli. Il nuovo leader di un popolo di tifosi che già pende dalle sue labbra: i casi di mercato non mancano così come i punti interrogativi, eppure il popolo azzurro vive serenamente il presente e il futuro nel nome della sua fama di vincente e ambizioso. Si chiama così, questo stato d’animo: cieca fiducia.


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