Oriali a Napoli con Conte: un vincente da Mundial

I successi con l’Inter, il titolo con Bearzot, il Triplete nel 2010 da dirigente, l'Europeo con Mancini: leader
Fabio Tarantino
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NAPOLI - «Una vita da mediano, lavorando come Oriali» cantava Ligabue. Ovvero quando la fatica e il sacrificio ti accompagnano in cima. È successo a Gabriele Oriali, detto Lele, classe 1952, campione del mondo nel 1982 con l’Italia di Bearzot, bandiera, icona, un signore del calcio italiano. Arriverà a Napoli con Conte. I due sono molto legati, hanno lavorato insieme con l’Italia e poi con l’Inter, si conoscono bene, sanno come fare squadra. Oriali coordinerà lo staff tecnico, sarà una figura di spessore ed esperienza che tornerà utile a tutti: ai giocatori, ai collaboratori di Conte e, ovviamente, allo stesso allenatore, per cui averlo accanto è un privilegio. 

La carriera di Oriali

Bandiera dell’Inter, centrocampista di grinta e sostanza, poi dirigente autorevole, riferimento per il mercato quando è stato responsabile dell’area tecnica, figura sensibile per la cura dei rapporti: Bologna, Parma, di nuovo l’Inter e poi la Nazionale, i suoi grandi amori vissuti dalla doppia prospettiva. Un lavoro prezioso dietro le quinte, frenando gli istinti, dando i consigli giusti, evitando gli eccessi. Oriali ha salutato l’Italia proprio la scorsa estate dopo nove anni. Quando Conte andò all’Inter, Oriali ricoprì per due stagioni il doppio incarico di team manager. Ora è pronto a ripartire dal Napoli. Ha accettato volentieri e con entusiasmo la chiamata di Conte. Ha detto subito sì. Porterà con sé il suo vissuto, una carriera di trionfi e successi, la sua eleganza e il suo garbo nel gestire lo spogliatoio, i momenti, le situazioni più difficili ma anche le gioie costruire con professionalità e il rispetto dei ruoli.

Oriali con i vincenti

Una vita dietro le quinte, all’ombra degli altri, pedalando e rincorrendo e poi raccogliendo trionfi. Ha mantenuto sempre la stessa costante, Oriali, sia in campo che fuori: lasciava agli altri le copertine. Eppure c’è in ogni scatto che immortala una vittoria. Lo ricordano tutti accanto a Mourinho a Barcellona nel 2010 per la conquista della finale e ovviamente a Madrid per il trionfo in Champions dell’Inter. Era l’anno del Triplete. C’era accanto a Conte per lo scudetto nerazzurro nel 2021. C’era pochi mesi dopo con Mancini - con cui aveva già vinto all’Inter - quando l’Italia trionfò a Wembley contro l’Inghilterra agli Europei. All’età di 71 anni, Oriali si rimette in gioco con tutta la sua esperienza, la sua personalissima storia: «Anni di fatica e botte e vinci casomai i Mondiali». È andata proprio così. 


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