Il 2023 sarà un anno che resterà nella storia. Il finale non è stato dei migliori, ma l’inizio è stato da favola. Di quelle che si raccontano di generazione in generazione. Una squadra che ha fatto innamorare, ha divertito, non ha avuto avversari. Il terzo scudetto sarà inciso per sempre nella memoria e questo può anche far accettare con minor sofferenza ai tifosi azzurri l’ultimo terribile periodo. La magia tricolore è svanita, una serie discutibile di scelte di De Laurentiis ha portato a un presente difficile e più complicato di quanto si potesse immaginare.
Il pareggio con il Monza è stata l’ennesima beffa, il Napoli ha sprecato una serie incredibile di occasioni da gol (da Anguissa e Zerbin fino a Kvara e Gaetano) e ha anche rischiato di perderla, salvato solo da una prodezza di Meret sul rigore di Pessina. Nella notte in cui la zona Champions si allontana ancora di più, ha lasciato un po’ perplessi la gestione di Simeone: è giusto dare solo cinque minuti più recupero a uno dei pochi giocatori che vede la porta? In questo momento però non c’è da fare processi, bisogna solo rimboccarsi le maniche. Un lavoro durissimo aspetta Mazzarri (7 punti in 6 partite), la risposta dei tifosi (anche ieri stadio Maradona pieno) la benzina migliore per riavviare un motore ingolfato.
Il ruolo più delicato in questo momento, però, ce l’ha De Laurentiis. Dopo aver ammesso le colpe ieri sera, ora deve passare ai fatti. Il mercato di gennaio non è mai il preferito dai dirigenti per intervenire, stavolta per il Napoli può essere veramente di riparazione. Perché c’è da ridare linfa a una squadra che fino a maggio si giocherà una fetta importante di futuro. Prima di tutto la Supercoppa di gennaio contro Fiorentina, Lazio e Inter (l’unico trofeo al quale il Napoli può ancora ragionevolmente ambire), poi gli ottavi di finale con il Barcellona (non solo garantirebbero un importante introito economico, ma anche la qualificazione al prossimo Mondiale per club a discapito della Juve) e infine la corsa alla prossima super Champions (l’Italia ha la possibilità di avere cinque squadre, ma restare fuori potrebbe essere una vera mazzata per le casse del club).
A De Laurentiis il difficile compito di ricomporre il puzzle in poco tempo, di rimontare una squadra che adesso sembra essersi sgretolata. C’è bisogno di giocatori pronti, non è il momento di prospetti o di scommesse. Con tre o quattro innesti di spessore Mazzarri può dare ancora un senso a questa stagione. Altrimenti il rischio di iniziare il 2024 così come è finito il 2023 è molto alto.