Casa mia, casa mia, per famosa che tu sia, tu mi sembri una follia. È Casa azzurra che non funziona. È il Maradona che non va. Nella classifica delle partite casalinghe il Napoli è quintultimo (7 punti) appena sopra la Salernitana (6 punti), Udinese, Empoli e Verona (4). Nello stadio d’ogni magico ricordo il Napoli ha vinto solo due partite (2-0 Sassuolo, 4-1 Udinese), ne ha perse tre (0-1 Empoli, 1-3 Fiorentina, 1-2 Lazio), ne ha pareggiata una (2-2 Milan). Il disastro casalingo appartiene tutto a Garcia che anche in Champions ha fallito al Maradona (2-3 Real Madrid, 1-1 Union Berlino). Mazzarri giocherà per la prima volta domenica a Fuorigrotta contro l’Inter. La differenza con la squadra nerazzurra è proprio nei punti in casa (Inter 16, Napoli 7), mentre fuori il Napoli è in testa (17 punti, Inter 16: entrambe le squadre imbattute in trasferta). Per rimettersi in corsa sul campo amico il Napoli avrà tre partite al Maradona sino alla fine del girone d’andata: contro Cagliari e Monza dopo l’Inter. Il bilancio casalingo sarà ancora poca roba. Ed è l’handicap per la corsa di vertice. Però battere l’Inter significherebbe accorciare la distanza dal primo posto (da 8 punti a 5). Sarebbe un bel colpo. Gli scontri diretti con le formazioni di vertice potrebbero rilanciare il Napoli. Fino al classico giro di boa, il Napoli avrà tre partite fuori casa (Juventus, Roma e Torino). Si vedrà se il nuovo clima di entusiasmo ristabilito da Mazzarri produrrà anche una nuova classifica.
I numeri della difesa
È il bilancio esterno che tiene il Napoli al quarto posto. Fuori casa, gli azzurri hanno anche il migliore attacco (16 gol), davanti a Inter e Milan (13), e la terza difesa (5 reti) dopo Inter (2) e Juventus (4). Al Maradona, il Napoli ha il quarto attacco del campionato, ma la dodicesima difesa. In totale, il Napoli vanta il secondo attacco del campionato (26 reti, Inter 30) e la sesta difesa (14 gol). Queste cifre indicano che il reparto dove Mazzarri dovrà incidere di più è la difesa. In tredici partite, il Napoli ha conservato la porta imbattuta solo quattro volte (2-0 col Sassuolo in casa; 0-0 a Bologna, 4-0 a Lecce e 2-0 a Salerno). L’Inter e la Juventus non hanno preso gol in otto partite, il doppio del Napoli. La cessione di Kim per 58 milioni al Bayern ha privato il Napoli di uno dei più forti difensori in Europa. La campagna acquisti ha fallito l’adeguato rafforzamento della difesa. Il Napoli è ripartito con l’acquisto del brasiliano Natan, 22 anni, preso per 10 milioni dal Brigantino, e con il rientro di Zanoli dalla Sampdoria.
Il mercato e le scelte in difesa
Nessun serio investimento per un difensore all’altezza di Kim, mentre si sono spesi 25 milioni per l’attaccante Lindstrom e 12 milioni per il centrocampista Cajuste. Tutto questo è avvenuto dopo la partenza di Giuntoli, destinazione Juventus. C’è stato un sensibile vuoto nello scouting azzurro. Nessuno ha cercato il difensore che serviva, mentre si sono aggiunti gli infortuni di Mario Rui e Olivera. In estate, per la difesa, pare che il Napoli si sia interessato all’austriaco del Lens Kevin Danso (25 anni, 1,90), all’inglese Kilman del Wolverhampton (26 anni, 1,93, richiesta di 40 milioni), al croato Sutalo della Dinamo Zagabria (23 anni, 1,88), al belga Vermereen dell’Anversa (18 anni, 1,80), al giapponese Itakura del Borussia Moenchengladbach fisicamente molto forte (26 anni, 1,86), al greco Kostas Mavropanos dello Stoccarda molto tecnico (25 anni, 1,94). Nessuno di questi è arrivato. Il mercato di gennaio impone al Napoli di mettere a segno l’ingaggio di un forte centrale difensivo.