Napoli, parla l'intermediario di Osimhen: "Non è stata una grande scelta"

L'agente: "Victor è una persona sensibile e istintiva. Bisogna dimostrargli fiducia"
Napoli, parla l'intermediario di Osimhen: "Non è stata una grande scelta"© LAPRESSE
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NAPOLI"Osimhen è una persona sensibile, orgogliosa e istintiva. In un momento delicato come questo, perchè tra 15 mesi potrà firmare gratis per un’altra squadra, il video non è stato una gran scelta”. Lo ha detto Andrea D’Amico, agente e intermediario che ha contribuito all’arrivo di Osimhen a Napoli, ai microfoni di Rai Radio 1 Sport, riferendosi al video postato dalla società su TikTok dove si ironizzava sull’errore dal dischetto dell’attaccante contro il Bologna.

D'Amico: "Toglierlo in quel momento un errore"

E ancora: “Il discorso rinnovo assume ambiti più importanti, vista l’esplosione dei ricchi mercati alternativi. Adesso, con l’Arabia Saudita, prima di firmare il rinnovo ci pensi dieci volte. Togliere Osimhen in quel momento della gara - ha proseguito D’Amico - è stato un errore, anche psicologico. Se la punta di diamante della tua squadra sbaglia un rigore bisogna dimostrargli comunque fiducia”.

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"Spalletti è stato bravissimo a domare Osimhen"

"Cambiarlo a 5-6 minuti dalla fine lo fa passare come la causa della mancata vittoria del Napoli - ha aggiunto D'Amico -. Osimhen è una persona intelligente, ma anche istintiva: Spalletti è stato bravissimo anche nel domare le sue bizze e il suo carattere sensibile. Victor è un ragazzo forte, ma al tempo stesso, come tutte le cose preziose, basta niente per incrinare il suo umore".

"Plusvalenze? Osimhen non c'entra, serve cambio norma"

Sull’indagine plusvalenze che riguarda De Laurentiis per l’affare Osimhen: "Mi sembra sia simile a tutte le altre nate su questo filone delle plusvalenze - ha ammesso D’Amico - legate soprattutto ai giovani che non hanno determinati valori. Osimhen c’entra poco, c'entrano gli altri giocatori inseriti nella trattativa ai quali è stato dato un valore considerato elevato. Basterebbe cambiare la norma: ogni transizione dove non c’è scambio di denaro non dovrebbe più avere nessuna rilevanza per il bilancio e nessuno lo farebbe più” ha concluso D’Amico.


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