Napoli-Milan, le pagelle: Ndombele giù, Kjaer comanda

Le valutazioni degli azzurri e dei rossoneri dopo il ritorno dei quarti di finale di Champions League
Alberto Polverosi

Napoli

Spalletti (all.) 6,5

Si può uscire da una Coppa in tanti modi, lui sceglie quello di giocare sempre e comunque. Stavolta non perde contro Pioli, riesce almeno a pareggiare e lo fa trascorrendo almeno 70 minuti nella metà campo del Milan, col 65 per cento di possesso palla, con 22 tiri (a 6) e con 16 calci d’angolo (a uno). Ma, come l’allenatore sa bene, se non fai gol tutti questi numeri servono a poco.

Meret 7,5

Aspettano tutti Osimhen, in alternativa Kvaratskhelia, e invece è lui il protagonista della serata napoletana, almeno nel primo tempo. Due prodezze, due gol evitati, il rigore dal dischetto e il rigore in movimento, tutt’e due firmati da Giroud. Che poi segna, ma in quel caso non può farci niente.

Di Lorenzo 6

Se Leao parte, è un guaio serio. E stavolta Rafa parte con più frequenza del solito trovando sempre la strada giusta. Nell’azione del gol, potrebbe opporsi con più efficacia, anche a rischio del giallo. Invece si fa saltare come un birillo. A suo merito il cross che diventa il rigore per il Napoli.

Rrahmani 5,5

Il Milan si presenta raramente in area napoletana, ma quando lo fa c’è da aver paura. Non gioca con la solita tranquillità, forse paga l’assenza di Kim.

Ostigard (30’ st) sv

Un quarto d’ora quasi senza toccare palla perché il Milan è tutto dietro.

Juan Jesus 6

Non deve sudare troppo visto che Giroud prima e Origi poi lavorano soprattutto per aiutare la difesa rossonera. Però, quando serve, è attento, come in occasione dell’unico scatto di Leao nella ripresa.

Mario Rui 5,5

Parte a cento all’ora recuperando palla sempre nella metà campo, ma commette un errore grave quando stende Leao in area e provoca il rigore che, per sua fortuna, Meret para a Giroud. Esce per infortunio.

Olivera (34’ pt) 6

E’ un’ala aggiunta, soprattutto nel secondo tempo col Napoli che occupa in pianta stabile la metà campo del Milan. Ha una buona occasione da calcio d’angolo, ma la sbaglia.

Ndombele 5,5

Non fa rimpiangere Anguissa fino al momento in cui perde la palla che cambia la partita e la spinge dalla parte del Milan. E’ una palla banale, da controllare senza problemi, invece se la fa scappare e il guaio serio è che proprio lì è appostato Leao. Buona notte.

Elmas (18’ st) 6

Dà un po’ di ritmo all’azione, ma senza incidere granché.

Lobotka 6,5

L’avvio è impetuoso, tre palloni recuperati nei primi 10’. E’ sempre Bennacer a montare la guardia, ma non gli sta appiccicato come nelle altre due occasioni e un po’ ne approfitta. Lavora sodo, cuce e ricuce di continuo, senza trovare però lo spiraglio giusto per il tocco decisivo.

Zielinski 5,5

Ha la vera palla-gol del primo tempo, ma il suo tiro in piena area è debole e centrale. Poteva, anzi, doveva fare meglio. Arriva con la solita frequenza a rimorchio, ma senza lasciare il segno della sua tecnica.

Raspadori (30’ st) 6

Un punto a suo favore, l’assist per il gol dell’uno a uno.

Politano 6,5

Punta Hernandez e lo salta non una sola volta. Il movimento è noto, partenza da destra, serpentina e conclusione di sinistro da posizione centrale. Ci prova in due occasioni, ma il tiro non è preciso. Ricadendo dopo un contrasto con Hernandez si fa male ed esce in braccio ai massaggiatori.

Lozano (34’ pt) 5,5

Ogni tanto punzecchia, ma niente di più. Contro il messicano Hernandez fatica meno.

Osimhen 6

E’ in campo, ma si vede solo al terzo minuto di recupero del primo tempo quando segna dopo aver controllato la palla con la mano e al secondo minuto di recupero della ripresa quando segna di testa il gol che non riapre la qualifi cazione. Non è il vero Osimhen, ma non può esserlo.

Kvaratskhelia 5,5

Palla sul dischetto, ci va lui. E se lo fa parare, come a Francoforte. E’ un brutto colpo. Il resto della partita è una contraddizione continua: il primo spunto è quasi sempre buono, il problema è che cerca sempre il secondo e la difesa del Milan fa in tempo a chiudergli gli spazi. Si intestardisce in questa ricerca del doppio dribbling e non risolve alcunché.


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Milan

Pioli (all.) 7,5

Attenzione, organizzazione, disposizione, difesa e contropiede. Palla al Napoli, campo al Milan e nel campo largo e lungo del Maradona si infila sempre un fenomeno come Leao. La sintesi del calcio di Pioli è questa: si gioca sfruttando le qualità dei giocatori.

Maignan 7,5

Decisivo all’andata, decisivo anche stavolta. La qualificazione è in buona parte sua. A San Siro per le parate a ripetizione, al Maradona per una sola parata, ma su rigore, a 10’ dalla fine. Se Kvaratskhelia segna, si riapre la partita. Prima di quella prodezza si nota solo perché in pieno recupero prende un’ammonizione perché lancia un secondo pallone in campo. Niente da fare sul gol di Osimhen.

Calabria 6

Contro Kvaratskhelia avrebbe qualche difficoltà se il georgiano fosse meno testardo. Invece nel primo tempo Kvara gli concede sempre il tempo per recuperare. All’inizio della ripresa ha bisogno del raddoppio di Krunic per non farsi saltare e non sempre gli va bene. Insomma, tanta sofferenza.

Kjaer 7

Guida la difesa con autorevolezza, un’occhiata a Osimhen, un’altra alla linea. E’ padrone del proprio settore e trasmette un senso di sicurezza a tutta la squadra.

Tomori 6,5

Segue il compagno danese e si fa trovare nella posizione giusta sui cross che spiovono dalle due fasce. Commette un solo errore che potrebbe costargli caro, entra in scivolata sul cross di Di Lorenzo con le braccia larghe: mano, rigore e un ringraziamento particolare a Maignan che lo para a Kvaratskhelia.

Hernandez 7

Il duello con Politano vive su ritmi notevoli. Attacca meno del solito perché questo è l’ordine di Pioli, ma quando ci prova lascia il segno. Migliora il rendimento con l’ingresso di Lozano.

Krunic 6

Si appiccica a Zielinski in un duello fra ex empolesi. Non partecipa troppo alla manovra, però sul piano difensivo è sempre prezioso.

Tonali 6,5

Dalla parte di Ndombele prova a controllarlo senza sbagliare la posizione. Ma al momento buono fa qualche metro in avanti e mette sul sinistro di Giroud una palla-gol. Su una ripartenza del Napoli stende Osimhen e viene ammonito: già diffidato, salta l’andata della semifinale.

Brahim Diaz 6

Il più vivace del Milan nella prima mezz’ora, quando la sua squadra stenta a reggere il ritmo elevato del Napoli. E’ lui a spezzare il quasi assedio degli azzurri e a spingere più su la linea d’attacco dei rossoneri.

Messias (14’ st) 5,5

Pioli lo manda in campo con un obiettivo chiaro e scontato: tenere palla più lontano possibile dall’area rossonera. Sul piano tattico fa bene il compito, ma al momento decisivo si fa bruciare dal guizzo di testa di Osimhen.

Bennacer 6,5

Stavolta guarda Lobotka senza incollarsi alle sue caviglie, così è in grado di partecipare con più frequenza alla costruzione della manovra. Nella ripresa tenta anche qualche uscita.

Leao 7,5

E’ una serata di luna buona. Decide la partita con tre azioni. La prima: rigore procurato. La seconda: il gol. Nel tabellino il nome del marcatore è Giroud, ma il gol è del portoghese almeno al 95 per cento, parte dalla sua trequarti, salta Ndombelé, Di Lorenzo e Rrahmani prima di entrare in area e regalare la rete al suo amico Olivier. La terza: fa un recupero pazzesco in area napoletana su Lozano, anche se rischia il rigore. Nella ripresa è un po’ più cauto...

Saelemaekers (38’ st) sv

Ultimi 10’ per aiutare Hernandez dalla parte di Lozano e tenere più indietro Di Lorenzo.

Giroud 6

Caffé pagato a Leao. La palla che deve solo sospingere in rete salva il francese dagli errori pesanti commessi poco prima quando sbaglia il rigore e subito dopo fallisce un gol da due passi. Non è al meglio della condizione e per questo viene sostituito.

Origi (23’ st) 6

Fa comodo nella propria area per ribattere anche solo uno dei cento angoli del Napoli.

 


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Napoli

Spalletti (all.) 6,5

Si può uscire da una Coppa in tanti modi, lui sceglie quello di giocare sempre e comunque. Stavolta non perde contro Pioli, riesce almeno a pareggiare e lo fa trascorrendo almeno 70 minuti nella metà campo del Milan, col 65 per cento di possesso palla, con 22 tiri (a 6) e con 16 calci d’angolo (a uno). Ma, come l’allenatore sa bene, se non fai gol tutti questi numeri servono a poco.

Meret 7,5

Aspettano tutti Osimhen, in alternativa Kvaratskhelia, e invece è lui il protagonista della serata napoletana, almeno nel primo tempo. Due prodezze, due gol evitati, il rigore dal dischetto e il rigore in movimento, tutt’e due firmati da Giroud. Che poi segna, ma in quel caso non può farci niente.

Di Lorenzo 6

Se Leao parte, è un guaio serio. E stavolta Rafa parte con più frequenza del solito trovando sempre la strada giusta. Nell’azione del gol, potrebbe opporsi con più efficacia, anche a rischio del giallo. Invece si fa saltare come un birillo. A suo merito il cross che diventa il rigore per il Napoli.

Rrahmani 5,5

Il Milan si presenta raramente in area napoletana, ma quando lo fa c’è da aver paura. Non gioca con la solita tranquillità, forse paga l’assenza di Kim.

Ostigard (30’ st) sv

Un quarto d’ora quasi senza toccare palla perché il Milan è tutto dietro.

Juan Jesus 6

Non deve sudare troppo visto che Giroud prima e Origi poi lavorano soprattutto per aiutare la difesa rossonera. Però, quando serve, è attento, come in occasione dell’unico scatto di Leao nella ripresa.

Mario Rui 5,5

Parte a cento all’ora recuperando palla sempre nella metà campo, ma commette un errore grave quando stende Leao in area e provoca il rigore che, per sua fortuna, Meret para a Giroud. Esce per infortunio.

Olivera (34’ pt) 6

E’ un’ala aggiunta, soprattutto nel secondo tempo col Napoli che occupa in pianta stabile la metà campo del Milan. Ha una buona occasione da calcio d’angolo, ma la sbaglia.

Ndombele 5,5

Non fa rimpiangere Anguissa fino al momento in cui perde la palla che cambia la partita e la spinge dalla parte del Milan. E’ una palla banale, da controllare senza problemi, invece se la fa scappare e il guaio serio è che proprio lì è appostato Leao. Buona notte.

Elmas (18’ st) 6

Dà un po’ di ritmo all’azione, ma senza incidere granché.

Lobotka 6,5

L’avvio è impetuoso, tre palloni recuperati nei primi 10’. E’ sempre Bennacer a montare la guardia, ma non gli sta appiccicato come nelle altre due occasioni e un po’ ne approfitta. Lavora sodo, cuce e ricuce di continuo, senza trovare però lo spiraglio giusto per il tocco decisivo.

Zielinski 5,5

Ha la vera palla-gol del primo tempo, ma il suo tiro in piena area è debole e centrale. Poteva, anzi, doveva fare meglio. Arriva con la solita frequenza a rimorchio, ma senza lasciare il segno della sua tecnica.

Raspadori (30’ st) 6

Un punto a suo favore, l’assist per il gol dell’uno a uno.

Politano 6,5

Punta Hernandez e lo salta non una sola volta. Il movimento è noto, partenza da destra, serpentina e conclusione di sinistro da posizione centrale. Ci prova in due occasioni, ma il tiro non è preciso. Ricadendo dopo un contrasto con Hernandez si fa male ed esce in braccio ai massaggiatori.

Lozano (34’ pt) 5,5

Ogni tanto punzecchia, ma niente di più. Contro il messicano Hernandez fatica meno.

Osimhen 6

E’ in campo, ma si vede solo al terzo minuto di recupero del primo tempo quando segna dopo aver controllato la palla con la mano e al secondo minuto di recupero della ripresa quando segna di testa il gol che non riapre la qualifi cazione. Non è il vero Osimhen, ma non può esserlo.

Kvaratskhelia 5,5

Palla sul dischetto, ci va lui. E se lo fa parare, come a Francoforte. E’ un brutto colpo. Il resto della partita è una contraddizione continua: il primo spunto è quasi sempre buono, il problema è che cerca sempre il secondo e la difesa del Milan fa in tempo a chiudergli gli spazi. Si intestardisce in questa ricerca del doppio dribbling e non risolve alcunché.


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Napoli-Milan, le pagelle: Ndombele giù, Kjaer comanda
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Milan