NAPOLI - Questione di totem. Questione di certezze sulle quali poggiare le ambizioni-scudetto di una squadra che il 3 aprile, dopo la sosta, sfiderà l'Atalanta senza gli squalificati Osimhen e Rrahmani e gli infortunati Di Lorenzo e Petagna, e che ora rischia di perdere anche Anguissa. Per completezza: Meret e Ounas sono in forte dubbio e Lozano tornerà a disposizione a due giorni dalla partita. Insomma, non è certo la migliore delle condizioni per preparare una giornata delicata di per sé e addirittura fondamentale in ottica scudetto. Per niente: ecco perché dal mare delle difficoltà dovranno emergere i famosi totem. Quelli come Koulibaly, per intenderci, il vero trascinatore del Napoli a prescindere dalla definizione di Spalletti: ha conquistato i gradi di comandante, considerando che quelli di capitano saranno di Insigne fino alla fine della stagione, ed è diventato l'anima e la voce di un gruppo che ora più che mai farà leva sulla sua forza: con l'Udinese ha toccato quota 310 partite tinte d'azzurro e ha firmato la nona posizione della classifica degli alfieri di sempre del club in tutte le competizioni scavalcando Maggio. Uno per cui il Napoli potrebbe anche sfondare il tetto degli ingaggi in fase di rinnovo. Capitan futuro: che non è mica meno di comandante [...]