Che aria tira sul K2? Perché ora che quel venticello che spira intorno al mercato andrà ingrossandosi, sarà inevitabile uscire dagli equivoci e dirsi - con il Napoli - una volta e per sempre la verità, tutta la verità e non solo la verità. In questo macrocosmo in cui si in crociano svariati interessi, e mai una volta che siano convergenti, tra falsi storici, frasi di comodo o strategicamente utili ad uso e consumo proprio, non si sfuggirà al confronto da sistemare in calendario per sapere cosa ne sarà di Kalidou Koulibaly, quale potrà essere il suo destino e quali siano le volontà del Napoli.
Napoli, in agenda l'incontro tra Ramadani e De Laurentiis
È già stato scritto, e conviene ricordarlo comunque a futura memoria, che KK abbia avanzato una richiesta di appuntamento ad Adl, per comprendere gli eventuali sviluppi e magari le esigenze del club: nell’agenda, che chiaramente va infittendosi, verrà trovato uno spazio libero per inserirci un blitz con Fali Ramadani, il manager di un calciatore che appena tre anni fa aveva una quotazione di mercato da 108 milioni di sterline e che adesso, inevitabilmente, vede il proprio valore abbattuto. E quindi, a scanso di equivoci, Ramadani ed Adl avranno modo di chiacchierare, per tentare di arrivare a una soluzione, la più praticabile. Koulibaly ha appena compiuto trent’anni, sa di essere ormai al crocevia della propria carriera: per congedarsi, probabilmente, questa è l’estate giusta, perché l’età (con il rendimento) ne testimonia la maturazione totale e la carta d’identità, chiaramente, non consente di tergiversare ancora. Koulibaly ha un contratto che venne rinnovato nell’agosto del 2018, sei milioni netti annui, e che scadrà tra ventiquattro mesi: non sono pochi, neanche tantissimi, ma forse gli hanno suggerito di riflettere e di guardarsi intorno. Il Napoli non intende svendere ma quei centottomilioni rifiutati dal Manchester United rappresentano il passato, una condizione economica rigogliosa, un mercato florido e ispirato: è mutato il Mondo, persino dentro ad un pallone, e non si può fingere d’ignorarlo.
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