Mentre intorno a sé stanno ondeggiando i fantasmi, e si avverte anche la paura che ne possono generare, Aurelio De Laurentiis è uscito dalla atmosfera grigia, cupa, mesta e anche un po' terrificante d’una partita «avvelenata» e si è dovuto adagiare in cattivi pensieri (..)
Gattuso e Giuntoli tremano
Se la crisi avanza, è sconsigliato indietreggiare e il Napoli da ieri ha un settore tecnico inevitabilmente a rischio: traballa la panchina di Gattuso e anche la scrivania di Giuntoli (e quella del suo staff), ondeggia in questo vuoto pneumatico che i trentaquattro punti non riescono ad addolcire. C’è un caos talmente trasparente che induce alle riflessioni, dinnanzi a quello che appare come un presumibile o probabile o ipotizzabile fallimento al quale sottrarsi, per non scoprirsi in irreparabile ritardo. (…) De Laurentiis s’aspetterebbe dimissioni che difficilmente arriveranno ma intanto si trova costretto a riflettere su come affrontare una situazione che può diventare emergenziale, se ancora non lo è diventato, con le milanesi così lontane, la Juve che sta tornando ad essere se stessa e Atalanta e Lazio che hanno ripreso a correre.
Napoli, spunta Benitez
Solo per pura coincidenza, quando si dice il destino, Rafa Benitez è un uomo libero: ha ricominciato ad esserlo proprio l’altro giorno, dopo aver lasciato con il suo stile i cinesi del Dalian, e le tentazioni o le idee, più delle suggestioni, possono anche nascere istintivamente, anche ripercorrendo il passato recentissimo del Napoli, che nella sua evoluzione ha una estate che diventa come lo spartiacque simbolo, quella del 2013.
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