Vinciamo la Coppa Italia. Non è uno slogan, bensì la frase più intensa che Aurelio De Laurentiis ha pronunciato ieri, in occasione della riunione con la squadra andata in scena al centro tecnico di Castel Volturno a oltre tre mesi di distanza dall’ultima volta, datata 6 marzo. Poco prima del lockdown. Il presidente, dopo l’allenamento del mattino, ha incitato i giocatori e poi ha chiarito anche la questione legata agli stipendi, fermi al mese di febbraio: saranno pagate tutte le mensilità non corrisposte in costanza di quarantena, marzo compreso. Nessun accordo, nessuna decurtazione.
De Laurentiis e Napoli, chiacchierata con squadra e Gattuso
E allora, il presidente. Il presidente e il Napoli, innanzitutto: una chiacchierata come non si vedeva da tanto, da 96 giorni di assenza forzata per la precisione, e soprattutto la gioia di ritrovarsi alla vigilia del ritorno del calcio. Sabato ritorno della semifinale di Coppa Italia con l’Inter, in programma alle 21 al San Paolo: forza ragazzi, passiamo il turno e vinciano la coppa. Alé: anche De Laurentiis, come Gattuso, ha chiesto agli azzurri di arrivare fino in fondo e di provare a conquistare un trofeo che manca da quattro anni. Il Napoli ci proverà, ha voglia di vincere, e del resto il comportamento dei giocatori è stato impeccabile ancor prima del ritorno agli allenamenti individuali: tutti hanno rispettato la quarantena con grande attenzione e nessuno ha lasciato la città. Niente fughe all’estero: il presidente ha gradito e sottolineato. E s’è complimentato con tutti, uno ad uno, stringendo a ognuno la mano.
Napoli, De Laurentiis paga gli stipendi arretrati
Il discorso, poi, è inevitabilmente scivolato sulla questione degli stipendi: l’ultima mensilità versata risale al mese di febbraio, ma De Laurentiis ha assicurato che gli arretrati accumulati in costanza di lockdown saranno regolarmente versati. Interamente: marzo, aprile e maggio. Nessun riferimento, invece, alla storia delle multe, della richiesta di multe da discutere al cospetto del collegio arbitrale dopo l’ammutinamento del ritiro all’epoca della partita di Champions con il Salisburgo.
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