Napoli, Sirigu è l'alter ego di Meret

Qualora il club azzurro cedesse il giovane portiere friulano, la prima scelta di Giuntoli sarebbe il numero uno del Torino
Napoli, Sirigu è l'alter ego di Meret© Getty Images
Antonio Giordano
3 min
Tagsnapoli

Come se fosse semplice, ora, scoprire cosa si nasconda dietro quella porta: ma quando poi sarà possibile darci un’occhiata, perché ormai (finalmente) ognuno si sarà riappropriato della propria normalità, sarà inevitabile chiedersi quale sia la strada giusta da percorrere, se condividerla o se invece separarsi. Ma le riflessioni sono legittime anche adesso, quando per scacciare via l’ozio ci si lascia andare tra i pensieri immobili che occupano la mente: non c’è un futuro, e se esiste è anche marginale, ma si uscirà da questa palla vuota e si tornerà a volare, non solo con la fantasia, anche fisicamente, e Alex Meret dovrà scegliere, lui con il Napoli. Sono state due stagioni «terribili», scandite da disavventure varie, la prima delle quali fu dolorosa e pregiudizievole, perché fratturarsi il «terzo medio dell’ulna sinistra», al secondo allenamento con la propria nuova squadra, non aiuta; e poi, ritrovato se stesso, l’esonero di Ancelotti e gerarchie improvvisamente mutate, anzi capovolte, corredate pure da un accidente ch’è niente (chiaramente) rispetto a quel che ognuno vive adesso: cosa volete rappresenti un impedimento al fi anco sinistro? Ma il resto verrà da sé, quando il Napoli e Meret dovranno indispensabilmente chiacchierare, perché un investimento da venticinque milioni di euro merita rispetto e perché un ventitreenne ha bisogno di orientarsi...

La scelta

Gattuso aveva deciso, almeno sino a un mese fa, che Ospina fosse davanti a Meret, per affidabilità tecnica nel palleggio, per la capacità, nelle uscite e dunque nella costruzione, di rappresentare un uomo in più sul quale contare: poi il pallone ha smesso di rotolare e, giustamente, c’è stato ben altro su cui rifl ettere. Meret ha un contratto che gli scadrà nel 2023, c’è tempo ma neanche poi tanto, e comunque non avrà voglia di sprecarne ancora in panchina: legittimamente. E l’allenatore, quando si dovrà pianificare, sarà chiamato ad essere «estremo » come si conviene ad un allenatore: Meret andrà bene, ha le qualità per essere atteso nella fase di evoluzione complessiva, o sarà il caso di appellarsi al mercato?

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