Tempo ce n’è ancora: né tanto, né poco, ma quanto basta per guardarsi intorno, dopo essersi analizzati dentro, e verificare cosa si nasconda tra le pieghe di questo mercato, di due settimane in cui qualcosa potrebbe succedere o anche niente. Ma trentadue milioni investiti immediatamente, altri dodici pronti per Rrahmani e, se Amrabat si decidesse, persino pure sedici pronti per lui meritano rispetto: manca un esterno di sinistra, così ha deciso il destino che è intervenuto in maniera massiccia sulla difesa e le ha sottratto Ghoulam (ch’è mancino) e Malcuit (ch’è destro ma avrebbe consentito a Hysaj di spostarsi dall’altra parte), e però ci sono già ventisei calciatori in organico (e ce ne possono stare venticinque), bisogna ancora liberare il posto per Lobotka (eventualmente vendendo Younes, che ha proposte dall’Italia mentre il suo management sembra possa scorgere qualche opportunità in Germania, dove tornerebbe con piacere; o «tagliando» proprio uno tra Malcuit e Ghoulam, il primo più del secondo, visto che ne avrà ancora prima di poter ricominciare); e poi bisogna stare nei conti, perché il bilancio non è solo una virtù ma anche un’esigenza da assecondare.
In Grecia
Il Napoli ha virtualmente sistemato le proprie tende in Grecia e l’Olympiakos sa che ci sarà da portar pazienza: verrà rispettata quella specie di patto, un’opzione morale, per Kostas Tsimikas, ma intanto arrivano nuove offerte e c’è il rischio che poi le lusinghe economiche facciano crollare la resistenza.
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