Benitez, Sarri, Ancelotti: le partenze del Napoli

Questa stagione mai così bene in Champions, ma in A è l’avvio meno performante del quinquennio azzurro
Benitez, Sarri, Ancelotti: le partenze del Napoli
Vladimiro Cotugno

Benitez, Sarri, ora Ancelotti: cinque anni di (grande) Napoli a confronto. Partenza europea da sogno, quella di quest'anno, con una vittoria in casa contro il Red Bull Salisburgo che con ogni probabilità - quelle del Liverpool che batte il Genk - significherebbe ottavi di Champions con due turni d'anticipo, cose mai viste dalle parti del San Paolo. Un po' meno entusiasmante l'inizio del campionato della squadra di Ancelotti, ad oggi messa davanti ai 17 punti e a un quarto posto che non reggono il confronto con precedenti (stagioni) e predecessori. 


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Napoli, Ancelotti a confronto: grande in Europa, meno veloce in Italia

Ottimo, con punte di eccellenza in Champions, a stento sufficiente in Serie A: è la pagella del Napoli di quest'anno, con Ancelotti stratega nelle notti europee che piega prima il Liverpool campione d'Europa in carica e poi va a fare un'altra impresa a Salisburgo, con in mezzo i pali e le traverse a Genk a togliere un punteggio pieno nel girone che sarebbe stato meritatissimo. In campionato un avvio complicato, con il ko contro la Juve ad aprire la stagione e lo scivolone col Cagliari al San Paolo a rallentare gli azzurri, frenati poi anche da Torino e Spal e ora distanti dalla vetta sei punti.

La peggiore delle partenze degli ultimi cinque anni, a partire dal paragone con la stagione precedente griffata ancora da Re Carlo: la scorsa stagione a questo punto era secondo a quattro lunghezze di distanza dalla Juventus, con lo scontro diretto a fare praticamente la differenza e un cammino continentale che vedeva i pari di Belgrado e Parigi e la vittoria sullo stesso Liverpool che poi avrebbe alzato la coppa dalle grandi orecchie a Madrid.


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Sarri, secondo e terzo atto: lo scudetto sfiorato

L'ultimo atto del Sarrismo vedeva il Napoli comandare: 25 punti, sopra Inter, Juve, Lazio e Roma e una scelta di puntare tutto sul campionato che si fa decisa virata dopo l'eliminazione in Champions (tre punti dopo tre partite, ultimo atto ko a Rotterdam e City che cade a Donetsk) e un'Europa League con capolinea Lipsia ai sedicesimi: si punta tutto sullo scudetto, il gol di Koulibaly che abbatte lo Stadium, il finale amaro dell'hotel di Firenze e della tripletta di Simeone che mette la parola fine alla rivoluzione sarrista, che poi diventerà il Sarriball che alzerà l'Europa League a Londra.

Il secondo anno di Sarri la partenza non ruba l'occhio: 17 punti come Ancelotti questa stagione, ma sono solo quattro le lunghezze dalla vetta. Finirà col Napoli terzo, in piena rimonta, a un punto dalla Roma seconda e a cinque dalla Juve campione d'Italia. In Champions sei punti dopo tre partite (scivolone col Besiktas in casa) con l'onore delle armi pagato negli ottavi al Real Madrid poi campione d'Europa.


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Benitez, falsa partenza ma alla fine "uno titulo". Poi la scommessa Sarri

Sarri apre la sua avventura in terra campana con un secondo posto finale e un secondo posto anche dopo sette giornate, diciotto punti a due lunghezze dalla Roma di Garcia che poi diventerà la Roma di Spalletti. In Europa l'avventura in EL si fermerà ai sedicesimi con il Villarreal. Anche qui, meglio di Ancelotti almeno in Italia.

Si arriva a Rafa per trovare una partenza peggiore: quindici punti, sette lunghezze di svantaggio sulla Juventus capolista, in Europa un play off stregato col Bilbao e l'avventura in EL che si ferma solo in semifinale, col Dnipro e un gol in fuorigioco che oggi il Var avrebbe permesso di evitare. Il tecnico spagnolo si congeda però con un altro titolo dopo la Coppa Italia dell'anno precedente: doppietta di Higuain e doppietta di Tevez, i rigori della Supercoppa sono azzurri. 

 


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Benitez, Sarri, ora Ancelotti: cinque anni di (grande) Napoli a confronto. Partenza europea da sogno, quella di quest'anno, con una vittoria in casa contro il Red Bull Salisburgo che con ogni probabilità - quelle del Liverpool che batte il Genk - significherebbe ottavi di Champions con due turni d'anticipo, cose mai viste dalle parti del San Paolo. Un po' meno entusiasmante l'inizio del campionato della squadra di Ancelotti, ad oggi messa davanti ai 17 punti e a un quarto posto che non reggono il confronto con precedenti (stagioni) e predecessori. 


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