Milan, Conceição vede l’emergenza. Ma ha Leao

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Milan, Conceição vede l’emergenza. Ma ha Leao
© AC Milan via Getty Images
Franco Ordine
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Da ieri non è più un pettegolezzo o semplicemente un cattivo pensiero. Da ieri invece è ufficiale: Rafa Leao è ai remi per tirare fuori la barca del Milan dalle secche di una stagione deludente. Dal giorno dello sbarco dell’altro connazionale, Sergio Conceiçao, Leao prova a diventare il leader in queste settimane tormentate tra una gestione e l’altra che finiscono per riaffermare limiti e fragilità più che esaltare le qualità del team. Per esempio Theo Hernandez è sempre quello di Fonseca, poco propendo a farsi largo con le accelerate che lo resero famoso nella stagione dello scudetto. Quel sinistro sbilenco che si trasforma in una traiettoria irresistibile per il Como e che procura l’1 a 1 iniziale è forse un segno del destino e di sicuro una parziale riparazione per il duello perso e lo spazio concesso a Diao sul sigillo del Como. Leao no. Questo Leao è al servizio del nuovo corso ed è capace già dalle prime sequenze - dinanzi ai segnali giunti ieri sera di un calcio pigro e balbuziente - di esibire una delle sue travolgente cavalcate servendo un cioccolatino per Reijnders. 

C’è solo da scartarlo e gustarlo e invece l’olandese spreca tanta bontà e si lascia irretire dall’uscita di Butez. Anche a Como fare i conti con questo Leao è molto complicato come già accaduto a Riyad qualche giorno prima, nella finale della Supercoppa d’Italia. Allora fu Pulisic a infilare il pallone nella cruna dell’ago di due difensori interisti, questa volta tocca ad Abraham restituirgli il favore dettandogli lo scatto potente e la conclusione con tocco sotto per trasformare una rovinosa sconfitta in un promettente successo. Ma di promettente c’è davvero molto poco da mettere nel bilancio di questo viaggio sulle sponde del lago. Perché al numero industriale di ammoniti (6 in totale, 3 per tempo), con Morata squalificato per la Juve, c’è da aggiungere la contabilità di altri due infortuni muscolari, di Pulisic sul finire della prima frazione e di Thiaw a metà della ripresa. Conceiçao comincia a perdere altri pezzi in un mese che diventa decisivo non tanto per scalare la zona alta della classifica quanto invece per chiudere la prima parte della Champions league con i due appuntamenti con Girona e Dinamo Zagabria. Se Morata resta un discutibile puntero e se Abraham si ritaglia ruolo inedito da suggeritore, l’unico tesoro su cui il Milan di oggi può contare è proprio Leao. Che ha deciso di stare dalla parte del nuovo allenatore. Ma è impensabile che da solo possa trascinare tutto il Milan anche sabato a Torino. 

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